domenica 25 novembre 2012

CELESTE - LAURA PAUSINI

PAUL AUSTER


Ci fu una volta in cui successe qualcosa di insolito, e fu proprio l’ultima volta in cui pagasti una donna per dormire con te, nell’estate del 1972, mentre ti guadagnavi da vivere facendo il centralinista nella redazione locale del New York Times nel turno della morte, più o meno dalle sei di sera all’una di notte, non ricordi l’orario preciso, ma arrivavi che l’ufficio si stava svuotando e ti sedevi lì al tavolo, da solo, unica persona nelle ombre di un edificio sulla Rive Gauche, in attesa che squillasse il telefono, e dato che squillava raramente tu sfruttavi il silenzio ininterrotto di quelle ore per leggere libri e lavorare alle tue poesie.  

Una notte di un giorno feriale, quando il tuo turno finì, uscisti dall’ufficio e ti trovasti fuori all’aria estiva, nel caldo abbraccio dell’aria estiva, e visto che il Métro ormai era chiuso ti incamminasti verso casa, procedendo tranquillamente verso sud nella dolce aria estiva, per niente stanco mentre passeggiavi lungo le strade vuote per tornare alla tua stanzetta vuota. In breve arrivasti in Rue Saint Denis, dove malgrado l’orario lavoravano ancora parecchie ragazze, e poi svoltasti in una via laterale, quella dove tendevano a concentrarsi quelle più carine, rendendoti conto che non avevi ancora voglia di rincasare, che eri solo da troppo tempo e ti faceva orrore tornare nella tua stanza vuota, e a metà dell’isolato una di loro attirò la tua attenzione, una bruna alta con un viso bellissimo e una figura altrettanto bella, e quando lei ti sorrise e chiese se volevi compagnia (Je t’accompagne?), accettasti senza pensarci due volte. Ti venne da pensare che se nel mondo tutti fossero stati capaci di sorridere come lei non ci sarebbero più state guerre o conflitti fra gli uomini, che sulla terra avrebbero regnato per sempre pace e felicità. Si chiamava Sandra, era francese e aveva circa venticinque anni, e mentre la seguivi sulla scala a chiocciola fino al secondo piano dell’albergo lei annunciò che eri il suo ultimo cliente della serata e perciò non c’era fretta, potevi concederti tutto il tempo che volevi.  

Era un fatto senza precedenti, una violazione di tutti le misure e i protocolli professionali, ma per te era già chiaro che Sandra era diversa dalle altre ragazze che lavoravano in quella via, che mancava di quella durezza e quella freddezza che sembravano necessarie del lavoro. Poi ti trovasti in camera con lei, e tutto continuò a essere diverso da ogni tua precedente esperienza in quella parte della città. Era loquace e allegra, senza fretta di mettersi al lavoro, per niente sconcertata dal tuo desiderio di toccarla e baciarla, e mentre era spaparanzata sul letto con te cominciò a darti dimostrazioni delle varie posizioni amorose che lei e le sue amiche adottavano con i loro clienti, un Kama Sutra di Rue Saint-Denis, eseguendo contorsionismi intorno e addosso e sopra se e aiutando anche te a contorcerti nelle reciproche configurazioni, sorridendo dolcemente all’assurdità del tutto mentre ti snocciolava il nome di ciascuna posizione. Purtroppo ora ne rammenti una sola, probabilmente la più piatta di tutte, ma proprio in quanto così banale, anche la più divertente: le paresseux, il pigro, che consisteva semplicemente nello stenderti su un fianco e accoppiarti con la tua partner viso a viso.  

Non avevi mai incontrato una donna così a proprio agio nel suo corpo, così serena nel modo di porgere la sua persona nuda, e alla fine, anche se avresti voluto che quelle dimostrazioni continuassero fino a mattina, eri troppo eccitato per trattenerti oltre. Pensavi che sarebbe finita così, in passato la jouissance aveva sempre segnato la fine, ma anche dopo l’orgasmo Sandra non ti fece fretta di andar via, voleva star sdraiata sul letto a parlare, e così ti trattenesti ancora con lei per quasi un’ora, felicemente avvolto fra le sue braccia con la testa appoggiata alla sua spalla, a discutere di cose che sono svanite dalla tua mente ormai da tempo, e quando lei infine ti chiese che facevi nella vita e tu le rispondesti che scrivevi poesie, ti aspettavi una scrollata di spalle o un commento evasivo, ma no, di nuovo no, perché quando cominciasti a parlare di poesia Sandra chiuse gli occhi e si mise a recitare Baudelaire, a lunghe citazioni declamate con intensità di sentimento e perfetta memoria, e tu sperasti solo che Baudelaire si fosse alzato a sedere nella tomba e stesse ascoltando.  

Fu uno dei momenti più incredibili della tua vita, uno dei più felici, e anche dopo il tuo ritorno a New York, mentre scrivevi il capitolo seguente della tua storia, continuasti a pensare a Sandra e alle ore che avevi passato con lei quella notte chiedendoti se non avresti fatto bene a saltare su un aereo, tornare a Parigi e chiederle di sposarti. 
1 Non siamo all’asilo: niente ombrellini, fragole o cannucce nel bicchiere. 2 Per un tuffo nel passato, ruba una giacca primi anni ottanta dall’armadio di tuo padre e ordina un Crodino. 3 Al terzo giro di buffet non lo puoi più negare: stai cenando. 4 Al terzo giro di vodka sei ubriaco. 5 A Milano l’aperitivo comincia alle sei del pomeriggio e finisce la mattina dopo, con cappuccino e cornetto.

sabato 24 novembre 2012

T-SHIRT

1 Una t-shirt dura al massimo tre anni. Poi diventa uno straccio per spolverare. 2 Vietato arrotolare le maniche sulle spalle per chi non è nel cast di Grease. 3 Spiazza i tuoi amici: metti una maglietta di Katy Perry al concerto di Bob Dylan. 4 Se porti il nome di una marca stampata sul petto, fatti pagare. 5 L’assorbente ascellare è umiliante, ma meno di due belle chiazze di sudore.

WALDEN - VITA NEL BOSCO - HENRI DAVID THOREAU



"Walden" è il resoconto di un anno di vita solitaria nella campagna del Massachusetts che l'autore trascorse fra il marzo del 1845 e il settembre del 1847. Un semplice diario, che all'esperienza intima unisce la descrizione della vita quotidiana, materiale, fatta di suoni, silenzi, paesaggi reali e immaginari, e che è per contrasto una riflessione sull'economia, sulla politica, sulla democrazia, sugli Stati Uniti, che in quegli anni si vanno formando come potenza