domenica 20 luglio 2008

PRIMO PIANO SULL'UMANO


Preferisco la televisione alle spalle
davanti al pulsare della corteccia
e all’immoto del suono retrostante,
nei chiaroscuri ravvivati all’intensità.

Preferisco la luce spenta dal buio
o l‘indovinare l’ultima vera goccia di pioggia,
le prospettive degli oggetti
come anche le trame del tessuto di velluto.

Definisco gli spazi introversi dei miei versi
e l’evasione dal suono del ritmo
guardando bene da vicino
ogni singolo lento momento,
ogni singola malevola cosa.

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