sabato 16 febbraio 2013

Alejandro Jodorowski

 

La poesia è essenziale per l'essere umano, perché l'essere umano non può raggiungere la verità: il massimo a cui può arrivare è la bellezza

 

lunedì 11 febbraio 2013

Ribaltare le frittate

La voglia di trasgressione spinge a volte a cercare di fare sesso in posti piuttosto improbabili, e qualche volta l’esito è disastroso. La cucina, ad esempio, è per molti un luogo erotico, ma è anche ricco di insidie. Specie se i fornelli sono accesi.

Ne sa qualcosa una coppia italiana che qualche tempo fa ha cercato di mescolare la cucina con il sesso orale: lui cucinava una frittata, lei invece in ginocchio dedita ad altre attività che non serve che descriviamo in dettaglio.

Forse distratto dall’attività della compagna, forse per un errore di calcolo puro e semplice, l’uomo ha sbagliato la mira nel girare la frittata bollente, che è così finita dritta sulla schiena della donna, che è rimasta ustionata (in ospedale le sono state riscontrate ustioni di primo e secondo grado).

Come se non bastasse, la bruciatura ha causato una reazione involontaria della donna, che ha serrato i denti, morsicando violentemente il pene del partner, che ha dovuto ricorrere anch’egli al Pronto Soccorso per farsi medicare la ferita.

 

lunedì 4 febbraio 2013

Cloud Atlas

"Tutti i confini sono convenzioni. In attesa di essere superati. Si può superare qualunque convenzione, solo se prima si può concepire di poterlo fare. In momenti come questo, sento chiaramente battere il tuo cuore, come sento il mio. E so che la separazione è un'illusione. La mia vita si estende ben oltre i limiti di me stesso…"

"La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba siamo legati ad altri. Passati e presenti. E da ogni crimine, da ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro"

 

domenica 3 febbraio 2013

Mauro Corona - Venti racconti allegri e uno triste

Descrizione: Stanco di storie tristi, reali o immaginarie, Mauro Corona ha deciso che è arrivato il momento dell'allegria: basta disgrazie o morti ammazzati, esiste un tempo per la gioia. E quale modo migliore per rallegrarsi se non recuperando storie antiche perdute tra i boschi? "Barzellette letterarie" come quella di Rostapita, Clausura e Santamaria, riuniti per ammazzare il maiale ma troppo ubriachi per riuscirci davvero, o racconti che l'autore ha raccolto a Erto e dintorni, nei paesi e nelle osterie, come quello di don Chino, prete anziano, incapace di arrampicarsi fino alla casa più arroccata del borgo e di Polte che, per ripagarlo della mancata benedizione, quasi lo uccide lanciandogli addosso una forma di formaggio. Così, scolpiti dalle sapienti mani di Corona, momenti di vita di montagna, episodi tragicomici ed esilaranti diventano novelle, piccole grandi leggende da tramandare alle generazioni future. Chi legge percepisce subito quanto l'autore si sia divertito nello scrivere - "come mi sono sempre divertito a fare libri, a raccontarmi storie per rimanere a galla" dice -, eppure lui stesso ammette di essersi accorto, procedendo nella stesura, di non essere stato fedele fino in fondo all'intento iniziale: a ben guardare, infatti, le storie raccolte in questo volume non sono tanto allegre. Traggono tutte origine da fallimenti, solitudini, tristezze, "ricordano gente semplice, vissuta senza luci di ribalta, passata al buio del mondo in silenzio".

Passi:

"Nessuno e' tanto annoiato quanto un ricco, perche' il denaro compta il tempo, e il tempo e' ripretitivo. lo diceva Josif Brodskij."

"Vi sono persone speciali che hanno accompagnato la nostra infanzia e dopo sono morte. e ora che siamo vecchi anche noi tornano a sfiorarci come colpi di vento. Sollevano foglie, scoprono radici di dolcezze dimenticate. Figure , sepolte nella polvere del tempo. Anime che non si possono toccare se non con la mano del ricordo. lontane sì… Al loro posto verranno altri, forse quegli altri siamo noi stessi. È la rotazione inarrestabile della vita, sempre pronta a togliere e sostituire."

"Era nato, la mamma ancora lo leccava,mentre stava accoccolato nell'erba. Ma il cucciolo ne aveva abbastanza di stare sdraiato. Con un colpo di reni si rizzò sulle gambe. Le punto' divaricate e tremolanti sul terreno e aspetto' che arrivasse l'equilibrio. Tentò un passo e fini' a terra. Si tirò su di nuovo, stavolta con maggior certezza. Tentò altri passi e piombo' giù. Al terzo tentativo, padrone di una forza precaria, parti'. Parti' con l'entusiasmo dei bambini che scoprono la natura, il cielo e la terra. S'avvio', come molti giovani che s'affacciano alla vita, dalla parte sbagliata. Fece pochi passi, i suoi primi passi, verso il dirupo e spari' di sotto. Il povero ciuchino aveva vissuto poco più di un'ora. Quando vide che andava storto, Icio tentò di abbrancar lo, ma ormai era tardi. La mamma lancio' un raglio disperato. Fisso' il bordo del salto, ragliò ancora una volta, prese la rincorsa e si lanciò nel vuoto. Morta anche lei, assieme al figlio. Aveva preferito così."

 

sabato 2 febbraio 2013

Amos Oz - Tra amici

Descrizione: Con poche pennellate precise, Amos Oz ricrea il microcosmo di un kibbutz israeliano negli anni cinquanta. Dal giardiniere timido e solitario che ha la passione di dare brutte notizie alla donna lasciata dal marito per un'altra che le vive praticamente accanto; dal mite elettricista che, con sbigottita discrezione, non riesce a capacitarsi dell'amore della figlia diciottenne per il suo insegnante di storia al falegname pettegolo che, in preda all'ira, si accanisce su un bambino per dare una lezione a chi ha maltrattato suo figlio; dalle tentazioni sensuali del segretario del kibbutz durante la sua ronda notturna allo struggente racconto agrodolce degli ultimi giorni di un calzolaio anarchico, appassionato di esperanto e del futuro dell'umanità. Infine, due scelte opposte di fronte al dilemma tra andare e stare: quella di Moshe, che confrontandosi con il padre malato in ospedale finisce per riconoscersi in tutto e per tutto membro del kibbutz, e quella di Yotam, che invece dentro il kibbutz soffre e vorrebbe andare a studiare in Italia, dallo zio che lì ha fatto fortuna. Un affresco popolato di personaggi che ritornano di storia in storia e che devono la loro forza a un'intensa, luminosa umanità.

Passi:

"Alzando lo sguardo, Yoav ha trovato una coltre di nuvole basse sopra la testa e si è' detto che quello che per lui è importante in fondo non conta nulla, ma a quel che conta davvero non ha il tempo di pensare. La vita trascorre senza darti quasi mai il tempo di pensare alle cose semplici e più grandi come la solitudine, la nostalgia, il desiderio e la morte. Il silenzio ora era profondo, ampio, spezzato a tratti dal lamento degli sciacalli. Yoav si e' sentito pieno di riconoscenza per quel silenzio, e anche per quel lamento. Non credeva in Dio, ma nei momenti di solitudine e silenzio come ora, in quella notte, gli sembrava che qualcuno fosse li, ad aspettarlo giorno e notte, ad aspettare in silenzio e con pazienza, in perfetta immobilità, e che avrebbe continuato ad aspettarlo per sempre"

"Totalmente era un ragazzo timido e taciturno anche se di tanto in tanto se ne veniva fuori con una regola strana. Da noi era soprannominato filosofo per via che una volta aveva rotto il suo abituale silenzio e sostenuto che l'uomo è per natura un animale distorto. Un'altra volta,a tavola,durante la cena nel refettorio del kibbutz, aveva detto che fra gli uomini, le bestie, lepiante e gli oggetti inanimati c'erano più somiglianze che differenze."

"Tutti sono compagni ma ben pochi sono amici veri. Io, ad esempio, qui ho soltanto due o tre amici personali. Quelli con cui mi va persino di tacere insieme."