sabato 30 luglio 2011

MY DREAM

BASTRACONE


uomo grosso e forzuto; tralasciato nel vestire e nel comportamento.

GOOGLE +


1 Ti senti escluso e muori dalla voglia di entrare? Sei un cliché del marketing. 2 Non essere troppo attivo o farai la figura di chi balla prima dell’inizio della festa. 3 MySpace era per gli artisti, Facebook per gli studenti, G+ per chi non ha niente da fare. 4 “Cerchia” è già candidata come parola più ridicola del decennio. 5 Se non sai neanche di cosa stiamo parlando, sei ancora alla versione beta di te stesso.

LA PERNICIOSA E CONFORMISTICA PRUDENZA - FABIO PICCHI


L’ora della nascita che ti accoglie nel mondo sostituendo generanti ventri materni torna ogni mattina nei letti che ci accolgono tutte le sere rendendoci giorno dopo giorno teoricamente rigenerati alla vita.

Letti che dall’incontro dei generi al più rifocillante dei sonni ci predispongono alla frequentazione di sogni.

Letti, giacigli, amache, cuccette, divani e comode poltrone, e tutto ciò che ci può fare alzare gli occhi al cielo in notturni bui, devono almeno una volta l’anno essere decontestualizzati per sorprendenti avventure.

Sì, datemi retta, sono in una fase da Quinto potere, vorrei urlare al mondo intero: dormite meglio e fate della vostra ora notturna l’ora della rinascita.

Spostate i letti in terrazze e terrazzini, nei giardini, sui tetti, portateli lontano dalle quattro mura delle vostre camere, portate in vacanza i vostri sogni alzando lo sguardo al cielo stellato e col naso distratto dal piretro vi concentrerete sulle lune o sul sempre commovente brillare latteo.

Altra vita vi apparirà con i suoi notturni rumori ed umori, altri sogni vi accompagneranno fino alle augurabili fresche albe estive.

Avrete respirato aria nuova, lontani per qualche ora da miasmi che alle volte sovrastano le nostre inquinate città come i nostri inquinati e sovrappopolati pensieri.

Fatevi, al risveglio o subito dopo, una zuppa di latte e pane mangiandola rigorosamente con un cucchiaio con il quale avrete aggiunto non meno di due abbondanti dosi di zucchero, riavvicinandovi così alla ritrovata dolcezza del latte materno, ignorando la perniciosa e conformistica prudenza che vi tiene lontani dalla sua assunzione giornaliera.

Vi alzerete felici e, fatta la prima colazione, carichi di energia potrete così raggiungere a piedi qualsiasi luogo e misteriosamente rimarrete di buon umore tutto il giorno.

Non so se potrete ripetere quel che avete fatto per una seconda notte, ma la più piccola delle vostre vacanze con l’aiuto di pipistrelli, zanzare e zampironi, con cigolii, fresche lenzuola e comodi cuscini stenterà a lasciarsi cancellare dalla vostra rigenerata memoria.

IL GIOCO DEGLI SPECCHI - ANDREA CAMILLERI


Il commissario Montalbano si tiene costantemente d'occhio. È frastornato dai trasognamenti. Qualcuno gioca ingegnosamente con lui. Misura i passi del commissario. Li indirizza. Li spinge là dove è inutile che vadano: lungo piste che, se sono giuste, si rendono irriconoscibili, si cancellano, o si labirintizzano. Montalbano ha una sua cultura cinematografica. E gli viene in mente il vecchio film 'La signora di Shanghai' di Orson Welles: il torbido noir, con tutti i suoi scombussolamenti, e tutti i suoi illusionismi barocchi. Montalbano entra nel film. E vede se stesso disorientato, dentro la scena finale, nella sala degli specchi di un padiglione del Luna Park. Il prodigio degli specchi altera lo spazio visibile. Si spara. Ma non si capisce se i bersagli sono reali o esito di un gioco di specchi. Un villino, un giro di macchine, una storia d'amore un po' scespiriana, due esplosioni apparentemente insensate, un proiettile senza tracciabile direzione, una coppia di cadaveri, bruciato uno, bestialmente violentato l'altro, entrano nella trama del romanzo. La narrazione si concede focali corte, inquadrature insolite, avanzamenti lentissimi alternati a piani-sequenza vertiginosi. Scorre come un film. Turba e sconvolge, ma non si nega qualche respiro ludico, utile anch'esso alla soluzione del giallo. Persino Catarella ha il suo momento di gloria, alla fine."

UN UOMO IN MARE - BANDABARDO'



Dopo giorni di tempesta il mare piatto si girò
in un blu costaricano mentre il sole si trovò
col cuore in mano
E fu per libero arbitrio e una certa sobrietà
saltò fuori dalla nave in fuga dalla civiltà
UN UOMO IN MARE
UN UOMO IN MARE
Verso la sua libertà
Figlio dell'immensità
UN UOMO IN MARE
Nuota con caparbietà
E la nave se ne va già..

A Nettuno son graditi sacrifici e naufraghi
ma quel giorno fu tradito da commossi brividi
PER L'UOMO IN MARE
UN UOMO IN MARE
Verso la sua libertà
Figlio dell'immensità
UN UOMO IN MARE
Luci e fanfare
Nuota con caparbietà
e la nave se ne va giò
Fuochi e clamore e coriandoli!
Fuochi e clamore e coriandoli!
LA LALLALLA'TRALLALLA'vado dove porterà
la mia forza e la voglia di vivere
LA LALLALLA'TRALLALLA'ma ho qualcosa che non va se mi fermo a pensare..cos'è la libertà?

HOWARD JACOBSON


Lei a chi è più simile?

“Mi chiedono spesso come ho potuto , io così ebreo, creare un personaggio come Treslove , per niente ebreo ma che vorrebbe esser ebreo. La risposta è semplice : Treslove sono io. Ho il suo stesso sentimentalismo , i suoi innamoramenti, le sue paure , le sue domande. I miei genitori erano molto religiosi , io no, ho sempre cercato di capire che cosa fosse veramente l’ebraismo , e sono domande che mi pongo tuttora”

Leggere i suoi romanzi è come prendere un po’ di Woody Allen , di Philip Roth e Mordecai Richler , aggiungere qualche spruzzatina di Wodehouse e mescolare . A chi si sente più vicino?

“Mi diverto a dire che sono più una Jane Austen ebrea che un Philip Roth inglese. In effetti io sono inusuale perché sono un ebreo inglese. E così a differenza di un ebreo americano che ha una sua identità precisa , io sono un doppio outsider: se faccio troppo l’ebreo rischio di non essere abbastanza inglese, se faccio troppo l’inglese di non essere abbastanza ebreo. E’ una questione complicata”

Come una questione di Finkler?

“Appunto. In Inghilterra gli ebrei non hanno mai avuto un ruolo preciso , sono sempre stati in un angolino. Stavano molto quieti , come impauriti. Gli ebrei americani sono stati capaci di influenzare la cultura americana , ma in Inghilterra la cultura è la cultura inglese. C’è poco da fare, anche se le cose stanno cambiando per le nuove generazioni”

Però adesso lei , scrittore ebreo inglese, ha vinto il più importante premio della letteratura inglese

“Infatti, questo ha cambiato il modo in cui mi considerano. Prima dicevano: è molto bravo, ma non vincerà mai un premio, è troppo ebreo, è troppo umoristico o cose del genere. Ora ho centinaia di migliaia di lettori in tutto il mondo e questo mi dà un peso diverso , perché un vero scrittore non scrive per i soldi, ma per essere letto. Finalmente sono uno scrittore felice , e con così tante centinaia di migliaia di lettori”

Lei crede davvero che i peggiori nemici degli ebrei siano gli ebrei?

“Spesso è così. L’antisemitismo più violento viene proprio dagli ebrei, spesso gli ebrei odiano il proprio ebraismo al punto di cambiare il nome , l’identità. Israele poi ha dato loro un nuovo spunto. Possono dire “Sono ebreo ma non approvo Israele”. E’ un po’ quello che racconto anche nel libro quando parlo degli Ebrei Vergognosi , quelle che si vergognano appunto di qualunque cosa faccia Israele”

Si descriva in tre aggettivi

“Sono uno dalle forti certezze e uno dei loro dubbi – che sembrano due opposti – e poi malinconico”

I suoi temi preferiti?


“Sesso ed ebraismo. Qualche volta li mischio, altre volte solo il primo, altre solo il secondo”



Che cosa altro fa di molto ebraico?

“Non ho mai giocato a calcio, però mi piace guardarlo e sono un tifoso del Manchester United , perché è la mia città natale. Non ho mai praticato sport dove c’è contatto fisico. Giocavo a ping-pong e ci ho anche scritto un libro. Mia madre era contenta , perché così stavo al caldo e non prendevo botte”

Peggio di una mamma italiana

“Secondo me sono molto simili. Ogni volta c he vengo in Italia con mia moglie e sediamo all’aperto in una piazza a Roma o a Venezia, o in Umbria, guardiamo le famiglie italiane e ci diciamo: sono proprio come quelle ebree. Amano i bambini , gli piace mangiare bene , stare tutti insieme, non la smettono mai di chiacchierare”

Che cosa ricorda della sera del premio?

“Mia mamma mi ha telefonato e ha detto “Non credo proprio che vincerai questo premio. Non ti guarderò stasera in TV”. Lo diceva perché non voleva che non rimanessi deluso. Così poi l’ho chiamata , ma lei aveva già visto tutto in Tv. E mi ha detto “Sono così contenta. E’ davvero una notizia meravigliosa. Ma ho da fare un reclamo : avevi appena cominciato il tuo discorso e le telecamere sono passate a una nuova notizia appena arrivata , il salvataggio dei minatori cileni. Sono stati sotto terra per due mesi, potevano aspettare altri dieci minuti, così io potevo vedere il tuo discorso per intero”

CECCHERINI-PACI

MEDITAZIONI SULLA TIMIDEZZA


Spesso la timidezza deriva dalla mancanza di fiducia in se stessi e dall'eccessivo attaccamento alle formalià. Siamo prigionieri di un'immagine che vogliamo presentare agli altri.

L'INSOPPORTABILITA' DELLA FAMIGLIA - ALBERTO MORAVIA

ERI DRITTA E FELICE - LEONARDO SINISGALLI


Eri dritta e felice
sulla porta che il vento
apriva alla campagna.
Intrisa di luce
stavi ferma nel giorno,
al tempo delle vespe d'oro
quando al sambuco
si fanno dolci le midolla.
Allora s'andava scalzi
per i fossi, si misurava l'ardore
del sole dalle impronte
lasciate sui sassi.

ARABESCQUE - CLAUDE DEBUSSY

FINAL WIMBLEDON 2011

LE GONNE DI SUE


Chiamo il taxi
e lo faccio camminare
dopo una prima pioggia agostana.

Le luci confondono
l'abito ed il tremore
dell'acqua ai finestrini.

Cerco rifugio
e lo vedo srotolare
nel silenzio dominato da dietro.

Vorrei uno whisky
e le gonne di Sue.
Ma deglutisco il dolore
nella mia antipatica
aria impassibile.

BRIGHT LIGHTS BIGGER CITY - CEE LO GREEN

PESTO ALLA GENOVESE


Ingredienti:
Aglio 2 spicchi
Basilico 50 gr di foglie
Olio di oliva extravergine 100 ml
Parmigiano Reggiano grattugiato 6 cucchiai (circa 70 gr)
Pecorino grattugiato 2 cucchiai (circa 30 gr)
Pinoli 1 cucchiaio (circa 15 grammi)
Salemarino grosso 1 pizzico

■ Preparazione

Per preparare il pesto alla genovese bisogna innanzitutto precisare che le foglie di basilico non vengano lavate, ma pulite con un panno morbido, e che si tratti di basilico ligure o Genovese, a foglie strette (e non quello meridionale a foglie grosse, che spesso ha un aroma di menta). Mettete dunque l'aglio sbucciato nel mortaio assieme a qualche grano di sale grosso.

cominciate a pestare e quando l'aglio si sarà ridotto in crema, aggiungete le foglie di basilico insieme ad un pizzico di sale grosso, che servirà a frantumare meglio le fibre e a mantenere un bel colore verde acceso, schiacciate, quindi, il basilico contro le pareti del mortaio ruotando il pestello da sinistra verso destra e contemporaneamente ruotate il mortaio in senso contrario (da destra verso sinistra), prendendolo per le "orecchie" ,ovvero le 4 sporgenze tondeggianti che caratterizzano il mortaio stesso, continuate così fino a quando dalle foglie di basilico non uscirà un liquido verde brillante, a questo punto aggiungete i pinoli e ricominciate a pestare per ridurre in crema.

Aggiungete i formaggi un po' alla volta, mescolando continuamente, che andranno a rendere ancora più cremosa la salsa, e per ultimo l'olio di oliva extravergine che andrà versato a filo, mescolando sempre con il pestello. Amalgamate bene gli ingredienti fino ad ottenere una salsa omogenea.

■ Consiglio
La lavorazione del pesto alla genovese deve avvenire nel minor tempo possibile per evitare problemi di ossidazione.
Nel caso voleste usare il frullatore è sicuramente meglio optare per le lame in plastica, poichè quelle in metallo infatti hanno il difetto di non fare sprigionare completamente i sapori dalle foglie rendendo il pesto amarognolo. Questo metodo ormai molto diffuso, consente di ottenere un pesto più emulsionato, simile ad una crema; il consiglio che si può dare è di usare il frullatore alla velocità più bassa possibile, e di frullare a scatti (frullate per qualche secondo poi interrompete per qualche secondo e così via), in modo da evitare fenomeni di riscaldamento dovuti all’attrito. Un altro accorgimento per evitare il surriscaldamento del pesto alla genovese è quello di mettere la tazza del frullatore e le lame in frigorifero un'ora prima dell'utilizzo.

VALTUR

RITRATTO

I-PHONE O BLACKBERRY?


Un sito di appuntamenti online, OkCupid, ha effettuato uno studio sull’uso di smartphone e le esperienze sessuali dei proprietari. Ne è emerso che i possessori di iPhone hanno più partner che i possessori di BlackBerry o telefoni basati su Android.

In particolare, in media a 30 anni gli uomini possessori di iPhone hanno “collezionato” 10,0 partner, contro gli 8,1 dei possessori di BlackBerry e gli appena 6 di Android. La differenza è ancora più significativa per le donne: 12,1 per quelle che hanno l’iPhone, 8,8 per quelle con BlackBerry e 6,1 quelle con un telefono basato su Android.
Gli smartphone vengono spesso associati alla “socialità” e quindi all’amore, con il 25% dei proprietari che, come avevamo raccontato qualche tempo fa, ne fa uso anche per fare sesso a distanza con il partner

giovedì 28 luglio 2011

HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE

FRANCESCA LEONE





LEONARDO PIERACCIONI

PARTENZA INTELLIGENTE


1 Se è già spuntato il sole, stai partendo troppo tardi. 2 Più che di orario, è una questione di meta. 3 Non contare sulla partenza intelligente di tutti gli altri. 4 Per spiazzare la concorrenza, affidati al caso: estrai a sorte data e ora in cui partire. 5 Partire a luglio e agosto non è mai una scelta intelligente. 6 Ti sei alzato alle quattro di mattina per arrivare cinquanta minuti prima. Ne è valsa la pena?

ELOGIO DEI PIEDI - ERRI DE LUCA

venerdì 8 luglio 2011

L'ABBRACCIO - DAVID GROSSMAN


"Sei dolcissimo" disse la mamma a Ben
mentre facevano una passeggiata nei campi verso sera.

"Sei dolcissimo e tanto carino, non c'è nessuno al mondo come te"

"Davvero non c'è nessuno al mondo come me?" domandò Ben.

"Certo che no" rispose la mamma, "sei unico!"

Continuarono a camminare lentamente.
Sopra le lore teste un grosso stormo di cicogne
volava verso paesi lontani.

"Ma perchè? chiese Ben fermandosi di colpo,
"perchè non c'è nessuno al mondo come me?"

"Perchè ognuno di noi è unico e speciale" disse la mamma ridendo e accovacciandosi a terra.
"Vieni qui, siediti vicino a me".
Poi fischiò alla loro cagnetta, Splendida, perchè si sedesse con loro.

"Ma io non voglio che al mondo ci sia soltanto uno come me" protestò Ben.

"Perchè no? si stupì la mamma,
"è una cosa bellissima che tu sia unico e speciale!"

"Perchè così sono solo!" si lamentò Ben.

"Mentre io voglio che ci sia anche qualcun altro come me!"

"Tu non sei solo" gli spiegò la mamma.
"Ci sono io con te, e anche papà"

"Sì" ammise Ben "però..."

Era confuso e non ricordava più cosa voleva dire.
"Vieni qui" mormorò la mamma, "siediti vicino a me".

Ben non si sedette.
All'improvviso i suoi occhi si fecero grandi e profondi:
"E non c'è nemmeno nessuno al mondo come te?"

"No. Non c'è" disse la mamma.

"Allora anche tu sei sola?".

"Ma no. Ho te e papà.."

"Ma non c'è nessuno proprio uguale a te?"

"No, non c'è" ammeise la mamma.

"Allora sei sola" proclamò Ben sedendosi accanto a lei.

"E non ti senti sola, da sola...?"

La mamma sorrise, disegnò col dito dei cerchi per terra e rispose.

"Sono un po' sola e sono un po' con gli altri, e a me va bene essere un po' così e un po' cosà..."

Il sole cominciava a tramontare, il cielo si fece quasi rosso.
"Io mi sento solo" mormorò Ben sottovoce.

"Ma tesoro" escalmò la mamma, "ci sono io con te!"

"Ma tu non sei me."

Taquero.
Nell'aria c'era un buon odore di terra e di erba, e un ronzio
di mosche e di altri insetti che svolazzavano dappertutto, danzando.

Ben accarezzò la cagnetta distesa accanto a lui.
"Anche Splendida?"

"Anche Splendida cosa?" domandò la mamma.

"Anche di Splendida ce n'è solo una in tutto il mondo?"

"Si" rispose la mamma accarezzando il pelo morbido della cagnolina.
"C'è solo una Splendida in tutto il mondo".

Per terra, accanto ai piedi di Ben e della mamma, camminava una lunga fila di formiche. Forse mille. Si somigliavano moltissimo, mille formiche identiche. Ma quando Ben le guardò da vicino vide che una camminava veloce e un'altra piano. Una si sforzava di trascinare una foglia grande e un'altra trasportava soltanto un chicco di grano. E ce n'era una piccolina, che correva avanti e indietro a lato della fila. Ben pensò che forse quella formichina aveva perso i genitori e li stava cerncando.

"Questa formica lo sa che non c'è nessun altra al mondo come lei?" domandò.

"Questo non lo posso sapere" rispose la mamma.

Ben ci pensò un po' su, poi disse:
"Non lo puoi sapere perchè tu non sei lei?"

"Sì" confermò la mamma, "perchè io non sono lei".

La formichina rientrò finalmente nella fila e riprese a camminare con le altre.
Ben pensò che forse le due formiche grandi che le camminavano accanto erano i suoi genitori.

"Allora di ogni persona ce n'è solo una al mondo?" domandò Ben.

"Sì, ce n'è sola una" disse la mamma.

"E perciò sono tutti soli?"

"Sono un po' soli ma sono anche un po' insieme. Sono sia l'uno sia l'altro".

"Ma com'è possibile?"

"Ecco, prendi te per esempio. Tu sei unico" spiegò la mamma "e anch'io sono unica, ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola".

"Allora abbracciami!" disse Ben stringendosi a lei.

La mamma lo tenne stretto a sè.
Sentiva il cuore di Ben che batteva.
Anche Ben sentiva il cuore della mamma
e l'abbracciò forte forte.

"Adesso non sono solo" pensò mentre l'abbracciava,
"adesso non sono solo. Adesso non sono solo".

"Vedi" gli sussurrò la mamma,
"proprio per questo hanno inventato l'abbraccio".

NON CI SEI


Torno a casa
e tu non ci sei.

Esco:
Giacomo è vedovo da un mese
e parla.
La birra trasale schiuma spessa
e bianca.
Il buio fuori è un vario puzzle
di neon.

Saluto questi vecchi
e m'incammino
verso dove non ci sei.

UNA STORIA D'AMORE

Splitscreen: A Love Story from JW Griffiths on Vimeo.

AMMAZZA IL NONNO!


Un piano familiare diabolico per uccidere il nonno di 89anni e mettere le mani anzitempo sulla sua eredità.

PESTATO COI MATTONI - Due sorelle di 14 e 15 anni hanno fatto delle prolungate ricerche su Google con la loro madre di 48 anni, il fratello di 18 e la sua fidanzata di 16, per scoprire quale fosse «il modo più semplice per uccidere una persona anziana». La vicenda, come scrive il Daily Mail, è avvenuta a Winchester in Inghilterra. La famiglia è accusata di avere congegnato una serie di piani e di avere portato a termine un attacco selvaggio ai danni dell’89enne, che soffre di demenza, pestandolo con dei mattoni. In precedenza, avevano già lanciato delle pietre contro la sua finestra a tarda notte, sperando di provocargli un infarto, ma invano. L’anziana vittima ha riportato 11 ferite alla testa e sul resto del corpo, ma è riuscita a sopravvivere.

IMMAGINI TERRIFICANTI - Ai giurati sono state mostrate delle foto terrificanti degli occhi pesti, dei tagli e delle ecchimosi che l’89enne ha riportato su tutto il corpo. L’aggressione, di cui si è saputo solo grazie alla prima udienza del processo, è avvenuta il 15 novembre dello scorso anno. Per indurre l’anziano a uscire dal bungalow dove viveva, la sua figlia adottiva, una donna di 48 anni, ha finto di essere caduta nel suo giardino e di non essere in grado di rialzarsi. Ma non appena è uscito, l’uomo è stato assalito dal nipote e quindi colpito dalle nipoti che erano armate con i mattoni.

RICERCHE SU GOOGLE - Le ricerche su Google con il computer della famiglia non lasciano dubbi. Tra le altre, «1.000 modi per morire», «come uccidere qualcuno» e «dieci modi semplici per uccidere qualcuno senza lasciare traccia». Ma anche «si può uccidere qualcuno con un pugno?», «medicine pericolose per gli anziani» e «se colpisci qualcuno sulla parte posteriore del cranio con un mattone muore o riporta solo un livido?».

BRAND

LONDON 2012

SILENCIO - MADREDEUS

giovedì 7 luglio 2011

NELLA TUA SIEPE C'ERA L'UNIVERSO - ARTURO ONOFRI


O mia piccola casa di provincia
ove memorie semplici ma care
si ravvivano intorno al focolare
per colui che ritorna e ricomincia

un interrotto sogno di dolcezza;
o mia tepida casa, io ti ritrovo
come una volta in questo aprile novo,
e sempre verde il rosmarino olezza.

Son nidi ancora sotto le tue gronde,
e, nell'orto, i bei ciuffi appena in fiore
della menta e del timo hanno un odore
che all'effluvio dell'anima risponde.

Caro è il murello con le vecchie crepe,
di dove, un giorno, uscivo di soppiatto
a fischiare ai ramarri o stavo quatto
a spiar la tagliola sulla siepe!

Che stupore, che gioia di scoperte
balenavano in te, mia casa, ogni alba!
Ancora sconosciuta era la scialba
nebbia che grava il mondo fatto inerte.

Ma tu sei sempre quella; è in me ch'è morto
il dolce tempo, come son diverso!
Nella tua siepe c'era l'universo,
ed ora non c'è più che un muro e un orto.

CASERECCE CON PESTO ALLA SICILIANA


Ingredienti:
Aglio 1-2 spicchi
Basilico 1 mazzetto grande
Olio di oliva extravergine 1/2 bicchiere
Parmigiano Reggiano grattugiato 100 gr
Pasta casarecce 400 gr
Pepe macinato q.b.
Pinoli 50 gr
Pomodori ramati maturi e sodi 500 gr
Ricotta di mucca 150 gr
Sale q.b

■ Preparazione:

Per preparare le caserecce con pesto alla siciliana iniziate pulendo e lavando i pomodori, tagliateli quindi in due e dopo aver tolto la parte bianca interna vicino al picciolo, eliminate i semini e il liquido in eccesso con un cucchiaino; metteteli quindi in un recipiente o direttamente nel frullatore aggiungete la ricotta e il parmigiano grattugiato.

Incorporate poi il basilico lavato e asciugato, i pinoli, lo spicchio d'aglio e l’olio. Se volete mantenere un po’ di consistenza del pesto alla siciliana, potete usare il mixer ad immersione: il lavoro sarà un po’più lungo ma avrete un effetto meno cremoso, con pezzetti più visibili. In alternativa potete frullare il tutto in un mixer a bassa velocità, per controllare il grado di cremosità desiderata.
Aggiustate il pesto alla siciliana con sale e pepe, poi mischiate il condimento ottenuto con le casarecce che nel frattempo avrete lessato in acqua salata e scolato molto bene al dente; servite le casarecce con pesto alla siciliana immediatamente, guarnendo il piatto con qualche foglia di basilico e qualche pinolo intero.

ANTOINE D'AGATA





JUNG

ALESSANDRO BERGONZONI

UN NUOVO MONDO - ECKHART TOLLE


Eckhart Tolle rappresenta la sintesi perfetta fra millenni di saggezza e il sentire contemporaneo, condensando chiaramente nelle sue pagine gli insegnamenti dei grandi della storia del pensiero, da Buddha a Gesù, ma anche Shakespeare e i Rolling Stones. Il suo messaggio è semplice e rivoluzionario: basta spegnere il rumore di fondo che affolla di pensieri la nostra mente per abbracciare il presente liberi dell'ingombro del nostro ego. E proprio il modello egocentrico di pensiero, l'eccessiva importanza data al nostro io, uno dei maggiori nemici. Da lì deriva quel senso costante di insufficienza, di mancanza che deve essere in qualche modo colmata. Se invece si vive nel momento, ci si accorge che le cose positive iniziano ad accadere da sole, e se tutti lasciano da parte il proprio ego e si risvegliano verso una nuova consapevolezza, ecco che un nuovo mondo, davvero migliore e pieno di amore, diventa magicamente possibile.

COME STAI? - BRUNORI SAS

MEDITAZIONI SULLA SOFFERENZA


Quando lo spirito di qualcuno è profondamente turbato non basta rivolgergli una parola di conforto, bisogna avere un'intenzione pura ed esprimersi con il cuore.

SMS


1 Un messaggio è fatto per essere capito: se i numeri superano le lettere, hai esagerato con le abbreviazioni. 2 Okkio anke alle K + x favore poke X. 3 Nell’era di Facebook, un sms è un atto di grande intimità. 4 Non dire “messaggiamoci”. 5 L’sms non va bene per le dichiarazioni d’amore, ma è perfetto per le proposte indecenti. 6 Cinquecento messaggi sono davvero troppi. Pensaci prima di rispondere “Pieno YES” al tuo operatore.

OBOE CONCERTO (ALLEGRO APERTO)

BRAD PITT


The Tree of Life è il suo primo film tutto centrato sul tra un padre , lei, una madre e i figli. Una volta ha detto che nella vita niente è casuale: era arrivato il momento per dirci che ormai è proprio “accasato”?

“Confermo. Oggi sono un padre , un uomo e un attore felice . In quest’ordine. Nessun film, neanche questo che ho girato con uno dei più grandi registi della storia del cinema (Terence Malick ndb), ti cambia la vita o il tuo modo di essere : solo i figli possono farlo. Erano sei anni che Malick cercava di fare questo film. MI ha incontrato che avevo appena avuto Shiloh : lui pensava ad altri , io gli ho detto che il padre volevo interpretarlo io. Il film l’ho anche prodotto : anche Malick ha potuto realizzare il suo sogno, dopo il nostro incontro”

In passato ha detto di aspirare a una vita normale : la sogna ancora?

“Questa è la mia normalità. Io mi sveglio al mattino , adoro fare colazione coi miei figli e con la mia compagna : lo faccio a casa , e dovunque. Per questo portiamo sempre i bambini con noi: per costruirci una regolarità , una routine: sono stato fortunato, ho vinto mille lotterie , ma so anche che per noi è fondamentale lavorare ogni giorno perché questo non cambi. I bambini vanno al Liceo francese che ha sedi in tutto il mondo : così non perdono l’idea di dover studiare come tutti gli altri. Mentre lavorava a Kung Fu Panda 2 a Los Angeles , Angie lasciava i gemelli nel nido degli studios , come tutti i dipendenti. In Texas , dove abbiamo girato The Tree of Life, abbiamo affittato una fattoria e andavano a cavallo , tutti e sei”

Sembra strano che “crazy Angie” , la pazzerella , famosa per la passione per i coltelli per esempio, possa aspirare a condividere una vita normale. La cosa più normale di lei erano i 13 tatuaggi: il 14° , a proposito, indica latitudine e longitudine di Shawnee, la città dove lei è nato…

“A me sembra così romantico. Angie è la donna più seria e matura che abbia mai conosciuto. Certe bizzarrie fanno parte del passato, e secondo me sono leggende o esagerazioni( forse anche questa http://pensierimadyur.blogspot.com/2009/09/lindsay-lohan-accusa-jolie-di-avere.html) . Il suo secondo marito , Billy Bob Thornton, con cui in teoria si scambiava fialette di sangue da portare come ciondoli , disse che era la donna più candida della Terra. E’ vero. Angie è stata molto amata da sua madre, ma è cresciuta lontano dal padre: tutti i ragazzi subiscono il fascino del dark, forse lei un po’ più d’altri”

In The Tree of Life , il padre incanta l’ordine , mentre la donna è la grazia , l’amore e la dolcezza. In casa vostra presumo che i ruoli non siano così netti..

“Sono cambiati i tempi : oggi l’uomo sente anche la responsabilità di comunicare affetto e amore, e la donna non è solo la casalinga tutto cuore. Tra di noi , Angie ha una capacità organizzativa fortissima , sono io a obbedirle e a seguire i suoi consigli : ma ovviamente so anche farmi rispettare , sia dai bambini che da lei. Il testosterone è ancora il mio”

Vi chiamano il “Brangelina Bunch”, il mucchio: come reagite?

“Ridendo perché in realtà le nostre case sono dei veri e propri campi di addestramento militare. C’è il caos tipico dei bambini e ci siamo noi che , a volte aiutati, cerchiamo di dare loro delle regole: se fanno qualcosa di male vanno in punizione e non escono. Se si dimenticano il loro zainetto , peggio per loro. Cerchiamo di assecondarli nelle loro passioni : Maddox è un avventuriero, io e lui facciamo grandi passeggiate in Francia, Pax è un cuoco migliore dei suoi genitori; Zahara una vera signorina , molto aggraziata. Shiloh ha passato la fase in cui voleva vestirsi da maschietto e ci chiedeva degli animaletti morti ; Knox e Viv sono uno imperturbabile e l’altra sensibilissima. MI piace l’idea di essere la loro guida , di accompagnarli mentre crescono”

Di sicuro non dormiranno mai per terra come fece lei appena arrivato a Hollywood , e non avranno bisogno di vestirsi da pollo e distribuire volantini di un ristorante, per guadagnare qualche soldo…

“Però supereranno altre prove. Io volevo recitare , ma non avevo soldi. Adesso è diverso anche per me : però, grazie a Angie , so che nel mondo ci sono tanti che sopravvivono a stenti per mille motivi , dalle guerre ai disastri naturali. Per questo abbiamo così tanti impegni umanitari , e per questo abbiamo adottato bambini da Paesi che soffrono. In Namibia, abbiamo aperto un fondo di assistenza a nome di Shiloh : lei è nata lì ed è giusto che sia legata al suo Paese. Maddox e Pax sono stati nella loro Cambogia con Angie , nei campi profughi. Abbiamo una casa a New Orleans perché così possono anche loro seguire i lavori della mia fondazione Make it right: costruiamo case esco-sostenibili e con un criterio architettonico nuovo. Sono su palafitte , in modo che il prossimo uragano non le distrugga”



Ha detto del suo personaggio “Lo capisco : anch’io vengo dal Sud , sono cresciuto alla chiesa battista : non siamo uomini che si aprono con facilità. Non siamo gli americani di Woody Allen”. Eppure parla moltissimo ed è un padre affettuoso …

“Nel film sono quasi respingente , ma nella vita mi butto nel fango coi miei figli. MI hanno aiutato Angie e i bambini. LI ascolto e cerco di esaudire i loro desideri”

E lei cosa vorrebbe insegnare a loro?

“Una cosa che mi ha trasmesso mio padre. Da adolescente giocavo a tennis da semi-professionista e lui ci teneva. Poi entrai in crisi. Lanciai la racchetta , urlai parolacce. Lui mi disse solo “Se non ti diverte, non farlo”. Finii la partita e non partecipa mai più a un torneo di tennis. Trovare quello che sei destinato a fare e impegnarti al massimo , lasciando perdere le aspettative degli altri : ecco cosa è importante”

SEMPRE ALLEGRI - BANDABARDO'

TRANSFORMER 3 DARK OF THE MOON

ANTOINE DE SAINT-EXUPERY


Mi domando se le stelle sono illuminate perchè ognuno possa un giorno trovare la sua.