Chiamo il taxi
e lo faccio camminare
dopo una prima pioggia agostana.
Le luci confondono
l'abito ed il tremore
dell'acqua ai finestrini.
Cerco rifugio
e lo vedo srotolare
nel silenzio dominato da dietro.
Vorrei uno whisky
e le gonne di Sue.
Ma deglutisco il dolore
nella mia antipatica
aria impassibile.
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