domenica 20 novembre 2011

PORTRAITS





LA PIENA DI UN PIANTO


Sibila
la tristezza,
come un fiume da diecimila metri.

Vivida,
un fagotto di capelli e occhi neri.

Provvida,
perchè ha mani tese l'altezza dell'altalena.

Un serpente liana, una bambina spaurita, un aiuto.

Fatemi soffiare nel bocchino dell'oboe,
fatemi spiovere addosso,
fatemi piangere nel verde.

BILL HICKS - LEGGERE UN LIBRO

APHORISMI


Essere innamorati è un simbolo di individualismo. Amare è un simbolo di unione. - Marvin Falinger

Ci sono cose peggiori della morte. Se hai passato una serata con un assicuratore, sai esattamente di cosa parlo. - Woody Allen

Quando un attore sposa un'attrice, entrambi cominciano la guerra per il possesso dello specchio. - Burt Reynolds

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo buongustaio. - Georges Courteline

AL DI LA' DEI SOGNI - VINCENT WARD

ANCORA OGGI LIBERO.


Neppure correndo
ce l'ho fatta.
Col fiatone grosso
sulla terra battuta,
rossa.

Lampi sfilacciati
e rumore di morsi.
Le scosse liquide
e la sazietà infine.

Ancora oggi libero.

CIAO, CIAO, ADDIO - CHICO BUARQUE DE HOLLANDA

METTETE DEI PORRI NEI VOSTRI CANNONI - FABIO PICCHI


Nel soffriggere i porri portate pazienza, aspettando che la rosolatura arrivi fra il color oro e il color rame, e state attenti armati di mestolo che non arrivi il color bronzo. Fermate il tutto con pochissimo pomodoro pelato. Il caldo composto dovrà rimanere sostanzialmente del suo colore. Frantumateci a quel punto del baccalà in intelligente misura, usando ciò che sarete stati capaci di rintracciare nei vostri mercati. Se fortunati le guance sono perfette, ma anche code e filetti fanno il loro dovere.

Se in possesso del giallo San Giovanni, dopo aver ringraziato tutti gli dei più il vostro pizzicagnolo, sprecatene un po’ per questo intingolo per un classicissimo baccalà coi porri di cui quest’oggi vi scrivo perché lo considero per me stesso la più potente delle droghe possibili. La sua assunzione, nel darmi una frustata che corre dalla colonna vertebrale fino al cervelletto, ha come immediato secondo effetto che lo sguardo mi si fissi lontano, verso orizzonti con soli nascenti, speranze di un mondo migliore, con un “mettete dei fiori nei vostri cannoni” che rigalleggia prepotentemente nella mia memoria facendomi comprendere all’istante la forza rivoluzionaria di quel messaggio, portandomi lontano dal dolore di estintori lanciati e di pistole dorate brandite e solo capaci di suscitare pietà per chi andava giudicato con la completezza della sua storia davanti agli uomini.

Buttate delle tagliatelline all’uovo a cuocere e ancora completamente al dente, rigiratele, dopo averle scolate, nell’intingolo di baccalà e porri. Mentre condividerete questo piatto con le persone dei vostri dintorni, ragionate con loro sulla memoria di quel genio di Zavattini che ci metteva in guardia dicendo: “La guerra è precisa, la pace invece è imprecisa: sapere la pace”.

Armatevi anche di pane per la necessaria ripulitura di questo piatto.

IF - THE MICHAEL NYMAN BAND & HILARY SUMMERS

STAVO ZITTA - ANNE ELISABETH DE NOAILLES


Stavo zitta, avevo fatto voto
di non rimproverarti mai
il tuo spirito squadrato, vuoto, negato
a ogni slancio, a ogni sfogo;
ma questa sera che il cielo d'autunno
sfoglia un sole struggente,
lascia che la mia voce si abbandoni
a tradire i segreti del sangue:
- Lo sai tu, caro cuore senza dolcezza,
cara anima insensibile e ostinata,
in questo giorno che io ti confesso
la mia nativa e fiera tristezza,
quante volte mi sono ammazzata?

JOHN FRUSCIANTE





IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI - VANESSA DIFFENBAUGH


Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili.

LA MUSICA E' PAGANA - PAOLO CONTE



Ah bagno nel latte d'asina
qualche lontana zia...
mugola... musica...
Sta pagaiando l'indigeno
sull'acqua verde va
zufola... musica...

Com'è pagana la musica
forte, speziata scia...
musica... zagara...

Com'è speciale la musica
l'arcuata danza sua...
Pegaso... naviga...

Come una donna che scivola
tra i complimenti... e via
musica... musica...
Quanto ho inseguito la musica
tra i temporali io...
musica... musica...

IL MIO GABRIELE NOTTURNO


L'inclinazione della blu lampada
disegna un'area da lampione
come la notte fa del buio erba.

Il dondolìo bianco delle viole
mi piega la testa a sinistra
come fa l'appoggio del lattante.

E se m'alzo al cielo
sfondo i canovacci di cemento
e prego la beatitudine del mio angelo custode.

CENTRAL - JOHN FRUSCIANTE



I´m central to nowhere
Thinking of sweeping it clean
When we choose to go were losing more
than just our surroundings
I´ve gone around the sides of this universe as it stands
Outside the limits of all existence
Where light never ends
We should be grateful to the gods
Whoever theyre real to they are
I value my placement as in Hell
Remember that moment that I fell
Anything that could one day be is as real as what I´m saying
If something is nothing it must not be
something in any possible way
Lose yourself in the far off worlds
that are right under your feet
Switch below with above all the way up into infinity
We should be thankful who we are
Whether we know ourselves or not
Walking alongside myself
Neither of us listens very well
I´m dreading a time that is not near
As a man on cross I have no fear I can´t
believe these words I´m saying
You gotta feel your lines
You gotta feel your lines

PEDRO ALMODOVAR


Pedro Almodovar a 62 anni è un regista che continua a sperimentare. Ultimo film è “La pelle che abito” con Antonio Banderas.
Psicopatici in doppio petto, uomini che diventano donne al di là della loro volontà. Protetta da un velo di eleganza normale, “La pelle che abito” sgomenta
“E’ un film duro che riesce a disegnare, in un contesto terribile, un finale non troppo distante dalla felicità. Mi interessava raccontare un processo di resistenza interiore. Descrivere un angolo inaccessibile di umanità in cui, tra un’angheria e una negazione, si continui a essere se stessi. Dove neanche la peggior tra le violazioni, possa davvero spingere alla resa”

Esiste quest’angolo?
“E’ tutto ciò che abbiamo. Io lo chiamo identità”
Il carnefice de “La pelle che abito” riporta al Frankenstein di Shelley. La chirurgia estetica è la nuova frontiera dell’orrore?
“Chiunque ha il diritto di operarsi , cambiare i connotati, intervenire , se non si piace , su ciò che desidera. La pelle determina le razze, ma la faccia non la nascondi. E’ il nostro specchio sugli altri. Riverbera una depressione denuncia una malattia”
In “Tutto su mia madre” uno dei protagonisti, Agadro, improvvisa un monologo che è più di un inno all’incisione del corpo
“E’ un transessuale, ma la sua ambiguità non indebolisce l’assunto. Agadro sostiene che si è autentici quanto più si somiglia all’idea che si è sognata di se stessi”
Lei è d’accordo?
“I diritti non si discutono. Come cittadino constato, come regista non mi adeguo e in generale, non scelgo chi è ricorso all’intervento. Sul volto di un attore , il segno stravolge l’espressività e disvela l’anacronismo. E’ come filmare un affresco sul Diciannovesimo secolo con la scenografia di Blade Runner”
La smania del ritocco esiste
“Ho parlato con luminari e scienziati e ho messo ne “La pelle che abito” elementi di verità che sembrano fantascientifici. In materia di chirurgia del volto , la Spagna è uno dei Paesi più avanzati”
Commesse e star , una vocazione trasversale . L’artificio fa proseliti , anche in politica
“Tra attori e politici esiste una specularità. Entrambi vendono un prodotto , un’immagine , un viso che è anche il loro principale strumento di lavoro”
Le fa impressione?
“Dovrebbero essere due mestieri diversi. La corsa al potere è un percorso che abbraccia la sovraesposizione personale. Cosa abbia a che vedere con il bene pubblico è parte di un trattato filosofico che richiederebbe troppo tempo”
L’ex Presidente del Consiglio , Silvio Berlusconi, non disdegna il lifting
“Quanti anni ha? Settantaquattro? E’ una figura molto interessante , anche in foto. In Spagna i ritocchi di zigomi a favore di telecamere non sono ancora uno stile. I parlamentari tentano di trasmettere , anche se in maniera programmaticamente ipocrita , un’immagine vicina a quella del popolo”
In Italia?
“Non vivo qui, voto altrove e anche da noi, lo saprà , abbiamo qualche problema”
Le dispiace se insistiamo?
“Mai chiesta la scaletta delle domande in vita mia , mai emanato un editto “Almodovar”. Come diceva Wilde non esistono domande imbarazzanti, ma solo risposte imbarazzanti. Mi dà fastidio altro”
Cosa esattamente?
“I giornalisti che strumentalizzano una dichiarazione per farmi dire quello che loro vorrebbero scrivere su Berlusconi. L’idea di piegare ogni ragionamento a un referendum non mi entusiasma. Neanche al cinema. Ha presente quei dibattiti appassionanti e profondi , trascorso un minuto scarso dalla fine della proiezione?”

Come sono?
“”Il film mi è piaciuto” “A me no”. Ecco, cose così, dialoghi intensi, eviterei”
Garantiamo
“Sul tema ho più domande che risposte , comunque. Classificare Berlusconi è complicato. Le notizie che lo riguardano abbracciano più il sesso che la politica”
Che domande porrebbe su Berlusconi
“Chiederei agli italiani lumi sullo sconcerto e sullo scandalo che il suo nome provoca comunque”
L’estetica berlusconiana accompagna il nostro immaginario da quasi vent’anni
“Capisco. Berlusconi è un omofobo ossessionato dalle donne che si vanta in continuazione di non essere finocchio”
Le operazioni in vitro. Le conquiste. . L’esercizio del potere. L’invulnerabilità da sventolare in spregio all’evidenza. Le sembra strano?
“L’unica bizzarria è che alcuni argomenti hanno a che fare con “La pelle che abito”
E poi?
“Questa frenetica lotta contro il trascorrere del tempo e l’ideale modello di bellezza maschile agognato da Berlusconi si avvicina ad ambiti professionali che ben conosco e dove, per ragioni tra le più varie, l’omosessualità abbonda. Ballerini, disegnatori, costumisti. So di cosa parlo e con questo , chiuderei”
Le indigna ancora qualcosa?
“Nel mondo della comunicazione c’è una perversione che contagia sia la forma che l’essenza. Corrono in parallelo. Imperano contenuti grossolani, urlati con aggressiva volgarità. Televisione e giornali , sono guidate dal dio unico del sensazionalismo. Non tutto è perduto comunque”
Speranze?
“Le persone comunicano. Pretendono una democrazia partecipativa. Utilizzano il web per far viaggiare tematiche universali e se si mettono in testa di reagire , il risultato è fulminante. E’ un fenomeno epocale. Ma avrei creduto possibile la primavera araba su un terreno che per tecnologia, denaro e mezzi è secoli dietro le grandi potenze”
Come si difende?
“Se mi chiedono un parere, ragiono. Conosco le regole del gioco tra l’intervistatore e l’intervistato , so stare sul palco. Detto questo , mi sono ritirato dalla coralità a metà degli anni ‘80”
Ne soffre?
“Sto benissimo. All’alba della nuova democrazia spagnola , un periodo molto stimolante dell’odierno , andavo in giro con una tribù di 50 persone. Era meraviglioso essere giovani , tirar la notte , esagerare. Oggi ho deciso di trascorrere la maggior parte dell’esistenza al chiuso di 4 pareti. La mia parte pubblica è un frammento di passato”
Sembra di ascoltare il poeta greco Kavafis sulla vita “Non sciuparla portandola in giro in balia del quotidiano, fino a farne una stucchevole estranea”
“La mia non è una condanna , ma una scelta. Se ritiene può metterla sotto la voce maturità. Non mi sento un misantropo , ma gli inverni passano e le circostanze si cambiano. C’è stato un momento in cui , non so neanche perché, ero diventato un fenomeno da baraccone da esportare , da fiera in fiera. L’icona della trasgressione ad ogni costo”
Si stupisce?
“Non mi sentivo diverso né eretico, mail personaggio eccitava i media più della persona. Se scherzavo in tv, ero certo di ritrovar montar solo le battute”
La consacrazione non le ha fatto dimenticare i suoi modelli. Ne “la pelle che abito” l’amore , come altri graffi almodovariani, è uno scambio di persona
“La mia protagonista è prigioniera e aspetta l’attimo fuggente per la propria salvezza. Se in matador il delitto era un elemento di bramosia erotica , qui, come altrove , amore e morte si incontrano”
Anche se El Cigarral , il rifugio della cieca perfidia di Banderas, è una gabbia al pari della poverissima Madrid dei suoi primi film , ne “la pelle che abito” l’incontro tra ricchi e nullatenenti si risolve in trauma
“I soldi non risolvono le psicosi e la gabbia è dentro di noi. Nel film le barriere sociali esistono, ma sono superate per un istante dall’invisibile ponte del desiderio”

Tra transgenesi laboratori e dubbi bioetici , “La pelle che abito” preconizza anche ciò che saremo?
“L’evoluzione medica mi entusiasma e al tempo stesso mi spaventa. Sono felice di non essere la persona deputata a decidere sulla prosecuzione delle ricerche perché nutro verso il genere umano una fiducia condizionata. In ogni caso non dipenderà da me”
Promette di essere un grande affare
“Un’ala della comunità scientifica ha già creato la cellula che dà la vita. Una scoperta che cambierà il mondo per sempre”
Ne è sicuro?
“Molte religioni traggono ruolo e forza nello stabilire l’origina divina dell’uomo. Se crolla il concetto di base , non scommetterei sulla loro resistenza. Sai che le dico?”
Prego
“Che non sarebbe male vivere ancora cent’anni”

SHEEP AND TIDES - MICHEAL NYMAN

CORSO DI LAUREA IN FELICITA'


Le riforme volute dall’ormai ex ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini hanno tagliato molto i budget degli atenei, che hanno quindi dovuto, in linea con le indicazioni fornite dal ministero, tagliato tutti i corsi di laurea considerati secondari o comunque non produttivi per ridurre i costi e concentrare il denaro su quelli che sfornano un numero più alto di persone che formeranno poi l’intelighenzia del nostro Paese.

Potrebbe sembrare quindi un controsenso, che nell’università Aristan, in Sardegna, nasca un ateneo che insegni “l’arte della gioia“. Non è uno scherzo e nemmeno un corso fasullo mascherato da laurea, ma proprio una vera università, con 100 iscritti alla Facoltà di Scienze della Felicità. Il corso di studi prevede un iter formativo che permetterà ai suoi iscritti di apprendere le teorie e le tecniche più all’avanguardia per la salvezza dell’Umanità.


L’ateneo è stato ideato dal regista Filippo Martinez e da gennaio partirà con la sua attività ad Arborea una volta raggiunte le 380 adesiani. Saranno 40 i docenti, tutti: scrittori, filosofi, ricercatori e giornalisti, guidati dalla sapiente personalità che presiede anche alla Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, Massimo Deiana.

Quest’ultimo alle domande un po’ divertite dei giornalisti ha commentato affatto ilare: “è una università serissima ed avrà docenti molto preparati sulla materia. Per farvi solo qualche nome ci saranno: Vittorio Sgarbi, gli scrittori Francesco Abate, Michela Murgia e Barbara Alberti ed anche il leader del Movimento pastori sardi Felice Floris.”

Le materie insegnate saranno molto divertenti ed interessanti, ad esempio si imparerà tutto di: “Tex Willer, Francoecicciologia, Libertà, Divertentismo, Adescamento, Ars Amatoria, ma anche Coscienza comparata, Follia e Paura.” Insomma, un corso di studi impegnativo e ci si chiede a che sbocchi lavorativi possa portare, cosa che non viene mai presa in considerazione dai sostenitori del nuovo corso di laurea. Poco male, come sostiene lo scienziato Gianluigi Gessa, il quale dice: “se non sarà felicità vera? Poco male. Almeno aiuterà a combattere le brutture della vita”.

sabato 19 novembre 2011

MEDITAZIONI SULL'INDIFFERENZA


Tutto esiste in termini di relazione, di interdipendenza. Non si può trovare nulla che esiste in sè e per sè. Quindi è impossibile concepire il proprio interesse indipendentemente da quello degli altri.

GIANNI RODARI

SUPERARE LA CRISI


1 Ammettilo: non hai la più pallida idea di cosa sia lo spread. 2 Se vai a cena fuori ricordati di prenotare. La crisi è ovunque meno che nei ristoranti. 3 Smettila di chiederti se è il momento di vendere casa: tu sei in affitto. 4 Acquistare quegli stivali da trecento euro aiuterà la ripresa economica dell’Italia, ma non la tua. 5 L’unica soluzione è un governo tecnico? Convinci un elettricista a prendere il controllo delle tue finanze.

THE WEDDING DATE


"E' meglio litigare con te che fare l'amore con chiunque altro'

BENJAMIN BUTTON

POULET AUX PETITS FRUITS




Ingredienti:
Tempo di preparazione e cottura 35 minuti
3 cosce e 3 sovracosce di pollo

1 vaschetta di mirtilli neri
1 vaschetta di ribes bianco
Olio evo
Sale speziato*
Rosmarino
2 spicchi d’aglio

In una teglia posizionate i pezzetti di pollo, io ho utilizzato quelli di allevamento.
Aggiungete l’aglio, il rosmarino, il sale. Condite con olio evo e piccoli frutti rossi. Infornate a 180° per 30 minuti. I piccoli frutti si romperanno in cottura creando una salsina deliziosa.

* Il sale speziato è un sale che preparo con origano secco, rosmarino fresco, pepe, timo secco, maggiorana secca, aglio e naturalmente sale grosso. Da utilizzare per carni alla griglia, arrosti, pollo al forno.
Ma andrà benissimo anche il sale marino.

NICOLE TUZII - FRANCESCA MICHIELIN



SENZA AMORE - BLAGA DIMITROVA


Da questo momento vivrò senza amore.
Libera dal telefono e dal caso.
Non soffrirò. Non avrò dolore né
desiderio.
Sarò vento imbrigliato, ruscello di
ghiaccio.
Non pallida per la notte insonne
ma non più ardente il mio volto.
Non immersa in abissi di dolore
ma non più verso il cielo in volo.
Non più cattiverie – ma nemmeno
gesti di apertura infinita.
Non più tenebre negli occhi, ma lontano
per me non s’aprirà l’orizzonte intero.
Non aspetterò più, sfinita, la sera
ma l’alba non sorgerà per me.
Non mi inchioderà, gelida, una parola
ma il fuoco lento non mi arderà.
Non piangerò sulla crudele spalla
ma non riderò più a cuore aperto.
Non morrò solo per uno sguardo
ma non vivrò realmente mai più.

LA RAGAZZA DEL LAGO - ANDREA MOLAIOLI

VICINI DI CASA


1 Se vivi da questo lato dell’Atlantico puoi evitare il cestino di muffin di benvenuto per i nuovi arrivati. 2 Puoi suonare al dirimpettaio per chiedere il sale ma non per chiedere soldi. 3 Prima di andare a letto con il tuo vicino, pensa che poi sarà difficile non incrociarlo. 4 Ricorda che per il vicino cinese tu sei il vicino che puzza di formaggio. 5 Se vuoi evitare proteste, non pulirti le scarpe sullo zerbino del vicino. Fallo al piano di sotto. 6 I rapporti di buon vicinato si sospendono durante le riunioni di condominio e dopo la mezzanotte.

WOODY ALLEN


Woody Allen ha concluso di girare “Bop Decameron” a Roma. Il suo ultimo film Midnight in Paris c’è Clive Owen che tratta temi che gli sono cari : illusioni, nostalgia , la ricerca malinconica della felicità nelle fantasticherie , unico rifugio possibile.

Appunti privati?
Sono temi che mi hanno sempre affascinato. Da ragazzino ero un discreto illusionista : conoscevo molti trucchi ed ero attratto da qualunque cosa avesse a che fare con la magia. Forse perché speravo che ci fosse magia nel mondo: l’ho sempre cercata , ma non l’ho mai trovata. Sarebbe bello se qualcosa di magico potesse salvarci. Ma questo qualcosa non esiste”
Quando ha capito che non c’è?
“Man mano che cresci e sperimenti la vita: la realtà è piuttosto fosca”
Che illusioni aveva , da ragazzo?
“Pensavo che essere una movie star mi avrebbe reso felice. Che mi sarebbe piaciuto andare a Hollywood e vivere tra attori e attrici bellissime. Ma con il tempo ( e neanche tanto) mi sono reso conto che a Hollywood non ci volevo andare. Che quella vita non sarebbe stata la risposta a niente. La mia era solo una sciocca illusione infantile”
Che cosa le sarebbe piaciuto allora?
“Volevo imitare gli europei: Federico Fellini , Vittorio De Sica, Ingmar Bergman, Francoise Truffaut. Pensavo al cinema come arte , avevo obiettivi molto pretenziosi”
E li ha realizzati. Questo non l’ha resa felice?
“Quello che mi rende felice è che dopo tutti questi anni sono una specie di regista straniero negli Usa : i miei ultimi film sono tutti registrati all’estero”
In Midnight in Paris si dice che l’arte è un antidoto al vuoto dell’esistenza : è così, per lei?
“E’ una distrazione . La vita è piena di dolore e preoccupazioni : ecco, se entri in un cinema , e per un paio d’ore vedi sullo schermo persone belle, felici e ben vestite che ballano e si divertono e bevono champagne ( mi vengono in mente i film di Fred Astaire) riesci almeno a prenderti una vacanza dal mondo reale. Ti riposi un po’”
“Se fossi stato meno codardo il mio lavoro sarebbe stato migliore”. Che cosa intendeva?
“Se da giovane fossi stato più rigoroso e avessi girato quello che volevo , cioè storie serie e profonde , senza preoccuparmi del successo commerciale , forse avrei diretto film più belli. Avrei dovuto avere coraggio. Invece ho cominciato, e continuato , con quelle stupide commedie che piacevano a tutti… Mi sentivo salvo, sicuro”
Non è orgoglioso delle sue commedie?
“Ho diretto 42 film: di sei , massimo otto, sono orgoglioso. Non che mi vergogni degli altri , ma…”
Di quali è soddisfatto?
“La rosa purpurea del Cairo era un buon film. Poi Mariti e Mogli , Match Point , Vicky Cristina Barcellona , Pallottole su Broadway , Zelig era interessante. Gli altri… Sì, a posto , ma niente di brillante. Niente da ricordare”
Rimpianti riguardo alla sua vita privata?
“Rimpiango di aver scelto troppo spesso di essere solo. E di non essere stato più estroverso. Forse sarei stato più felice se avessi avuto una vita sociale più attiva. O mi sarebbe servito avere amici nello spettacolo ( ho pochissimi amici in generale – per colpa mia non ho mai coltivato amicizia) : a Hollywood si va a cena insieme, in vacanza insieme , a vedere i film dell’uno e dell’altro , i figli dei colleghi crescono insieme. Io non ho mai fatto di tutto questo. Non che sia scostante , ma non ho neppure teso la mano agli altri: mai invitato pranzo un’attrice con cui sto lavorando, per esempio, o proposto ad un attore simpatico di andare a teatro. Non perché le persone non mi piacciano : semplicemente non l’ho fatto. Di 42 film non mi resta un solo amico”
Però chi ha lavorato con lei la riempie di elogi
“Lo so , mi adorano: per la stessa ragione per la quale i bambini adorano un genitore che non dice mai di no. Quando i miei figli escono con me e chiedono comprami questo e quello o urlano per andare da qualche parte , io dico sì tutto il tempo : e loro mi vogliono bene. Lo stesso succede con le attrici : posso indossare questo? Sì. Posso camminare qua o là? . Certo. Così alla fine è stato bellissimo lavorare con lui”
Non si arrabbia mai?
“Mai . Solo con gli oggetti , quando non funzionano. Ho licenziato degli attori, questo sì, ma gentilmente”
E le donne? Rimpianti anche con loro?
“Rimpiango di aver perso tempo con donne condannate. Quelle che chiamo kamikaze: si suicidano con l’aeroplano ma tu sei seduto lì con loro , colpito dalle fiamme come spettatore innocente. Sono autodistruttive perché hanno problemi, ma i loro problemi uccidono te. Sì ho perso un sacco di tempo con ragazze interessanti e complicate. Rimpiango anche di non essermi sentito più sicuro: mi svalutavo, non osavo sognare che avrei potuto essere accettato. Non c’era niente di sbagliato in me , ma allora non lo sapevo. Quindi sì, ho molti rimpianti. Non che stia lì a pensarci tutto il tempo, ma visto che lei me lo chiede”
Ha continuato a svalutarsi anche dopo il successo?
“Sempre. A certi uomini il successo apre molte porte ma non a me: perché io non le ho aperte”
Rimpiange di non aver osato con qualche attrice in particolare?
“Quando ero giovane avevo una cotta per Brigitte Bardot. Avrei potuto conoscerla, ma non ho creduto nemmeno per un minuto che qualcosa tra noi fosse possibile. Pensavo : guarderebbe attraverso di me senza neanche vedermi. Non ho voluto perdere tempo”

Adesso è più sicuro di sé?
Adesso sono sposato e sto bene. Ma non cambio personalità da quando avevo 14 anni e ho ancora oggi gli stessi problemi di allora: paure , fobie, ansie; commetto gli stessi errori.
Eppure anche lei è una specie di mito che la gente vorrebbe incontrare , come Clive Owen in Midnight in Paris, vuole incontrare Luis Bunuel o Francis Scott Fitzgerald
“ Sono sempre dispiaciuto per chi pensa di poter ricevere da me qualcosa di speciale: se mi conoscessero bene , si renderebbero conto che non la risposta a niente. Non posso aiutarli : ho troppi problemi..”

NON ERA PREVISTO - MAX GAZZE'

IL TEMPO DELLA DECRESCITA -


Da due secoli abbiamo sviluppato una civiltà materiale e una potenza produttiva mai prima conosciute. Questa civiltà si scontra oggi con i limiti al suo sviluppo: sono i limiti del pianeta stesso. Il pianeta è in pericolo e gli scenari più pessimistici sembrano superati da processi irreversibili di distruzione dell'ambiente. L'emergenza ecologica esige trasformazioni radicali dei nostri modi di vita, ma questi mutamenti non possono concepirsi che in un nuovo rapporto con il tempo. Reintrodurre la vicinanza e la lentezza nei processi di produzione e di consumo, ridurre i tempi di lavoro, disalienarci dalla nostra condizione di lavoratori e consumatori forsennati... queste sono le poste in gioco essenziali. Bisogna trasformare i nostri ritmi sociali per ritrovare il tempo di vivere.

PARADISE - COLDPLAY

sabato 5 novembre 2011

LUNEDI 7 NOVEMBRE


Sono minuti soli
quest'ultimi,
abbandonati
dai tuoi pensieri.

Solo il disturbo
di una telefonata
ti ricorderà di me.

BONHEUR DU JOUR


E trovi una vecchia,
anche se è primavera bianca,
tinta di ligustro e cinquefoglie.

Si è raffreddata già
la densità della cioccolata,
come il cadavere dell'ultimo letto.

Sai, c'è un dolore violacciocca,
lo stesso colore dei tuoi tappeti;
temo non potrà mai più essere pervinca.

E oramai la tua espirazione
è la mia inspirazione.

CROCCHETTE DI COUS COUS E PROVOLA DOLCE AL PROFUMO D'ARANCIA


Ingredienti: per 15 crocchette
Cous-cous (1 bicchiere di cous-cous per 2 bicchieri d'acqua)
1 arancia grande non trattata
1 cucchiaio d'olio extravergine
60 gr di provola dolce o formaggio a vostro piacere
sale
olio di arachidi per friggere
2 uova, pangrattato e farina per impanare

Preparazione:
In un pentolina portate a ebollizione 2 bicchieri d'acqua salata. Aggiungete un bicchiere di cous-cous e un cucchiaio d'olio evo. Coprite.
Nel frattempo preparate tre piattini: uno contenente la farina, uno contenente le uova e per ultimo il pangrattato. Vi consiglio di prepararvi tutto per tempo e in sequenza così da facilitarvi il piacere.
Quando il cous-cous si è gonfiato, grattuggiate la scorza dell'arancia e lasciate raffreddare.
Il cous-cous non deve essere sgranato come per fare il taboulè. Deve essere compatto e per renderlo tale ho aggiunto più acqua. Questo facilita la preparazione delle crocchette.
Quando il cous cous sarà freddo, incominciate a dare forma alle vostre crocchette. Potrete farme tonde come delle palline. Io ho scelto la forma classica. All'interno ho messo un pezzetto di provola e ho passato prima nella farina, poi nell'uovo e per finire nel pangrattato.
Friggete in abbondante olio di arachidi, aggiungete il sale e servite ben calde, magari accanto ad un'insalata di finocchi e arance per richiamare il gusto agrumato.

SCARPE DA GINNASTICA


1 Chi fa meno di cinquanta passi al giorno non ha bisogno di scarpe con il contapassi. 2 Non dire agli animalisti che le tue scarpe respirano: ti denuncerebbero per maltrattamento. 3 Dopo i trent’anni, le scarpe da ginnastica si mettono solo per fare ginnastica. 4 Le Adidas di Star Trek fosforescenti sono in edizione limitata perché a comprarle sarete solo in tre. 5 Se neanche la lavatrice riesce a eliminare la puzza, è ora di buttarle.

PERSONALITA' EMPIRICA - FRANCO BATTIATO



Il faut abandonner la personalitè pour retrouver votre “je”
Changer dame cheval et chevalier
Changer d’habit baton et penseé
(retiens la nuit pour nous deux jusqu’à la fin du monde).
Quando non coincide più l’immagine che hai dite
Con quello che realmente sei
E cominci a detestare i processi meccanici e i tuoi comportamenti
E poi le pene che sorpassano la gioia di vivere
Coi dispiaceri che ci porta l’esistente
Ti viene voglia di cercare spazi sconosciuti
Per allenare la tua mente a nuovi stati di coscienza
Quand l’image que tu as de toi ne coincide plus avec ce que tu es réellement
Quand tu commences à hair les automatismes de ta facon d’agir
Et quand les chagrins prennent le pas sur la joie de vivre,
Avec les peines que nous apportent l’existence,
Et t vas chercher des espaces inconnus,
Pour une nouvelle conscience.

CHERI - STEPHEN FREARS

CHERI - GABRIELLE COLETTE


Chéri è uno dei capolavori di Colette, il primo di quei suoi grandi libri che l'hanno resa, come è stato scritto, "celebre se non immortale": stupendo ritratto di un'epoca e di un ambiente, sottilissima e spietata indagine psicologica, questo romanzo scava e fruga con crudele lucidità nelle pieghe più riposte di una passione "impossibile" e "scandalosa" tra una donna matura e un ragazzo troppo bello, giovane e viziato; una passione sulla quale aleggiano, sempre più visibili e minacciosi, i fantasmi della solitudine, della tristezza, della sconfitta, della vecchiaia. La rappresentazione beffarda di un certo ambiente mondano, la sofisticata analisi dell'animo femminile, il fascino crudele della seduzione, l'ironica tristezza della scrittrice fanno di Chéri una delle opere più intriganti e più famose di Colette. Chéri è stato adattato per il cinema in un film diretto da Stephen Frears, protagonisti Michelle Pfeiffer e Rupert Friend.

THE KISS - PHILIP GLASS

MEDITAZIONI SULLA CRUDELTA'


L'amore è l'unico mezzo per trasformare gli esseri umani, anche quando sono pieni di collera e di odio. Manifestate tale amore in continuazione, senza cessare, senza cedere, e li commuoverete.

L'INCONTRO - KATHERINE MANSFIELD


E iniziammo a parlare,
guardandoci un attimo, schivi, con imbarazzo.
La tristezza chiamava lacrime,
ma non piangevo; desideravo
prenderti la mano, ma un tremito diffuso
me lo impediva.
Contavi i giorni che mancavano
a un altro appuntamento,
ma entrambi sentivamo nel cuore,
che soli ce ne andavamo per sempre.
Il suono acuto di una campana riempì la stanza.
"Ascolta" dissi "batte forte come un cavallo
che galoppa su una strada deserta
e che si perde nella notte scura."
Tacqui stretta tra le tue braccia
finché il rintocco vinse anche il battito dei nostri cuori.
"Non posso andarmene" dicesti,
"la mia vita è qui, in eterno."
Ma te ne andasti.
Tutto era cambiato. Il rintocco giunse sopito,
debole, sempre più fioco.
Dissi alla notte: "Se smette devo morire".