domenica 25 luglio 2010

TIZIANO SCARPA


Da: "Le cose fondamentali"

Da qualche parte, nel mondo, c'è sicuramente una persona un po' più giusta per te, molto simile a quella che hai conosciuto davvero. E' un pensiero che può farti impazzire, se ti ci soffermi troppo. Mette in discussione tutta la tua vita. Ti fa imbestialire contro il destino, contro la catena di coincidenze che ti ha portato a vivere come vivi. La tua persona ideale esiste, ma la mancherai sempre. Se verrà da te, sarà soltanto per sbeffeggiare la tua situazione. Non lo farà apposta. Sarai tu che in lei riconoscerai il tuo fallimento. Meglio non conoscerla mai. Meglio non conoscere mai nessuno. Da qualche parte esiste un'altra situazione, leggermente migliore di questa, la situazione perfetta per te. Da qualche parte esiste il mondo che ti si addice, solo che non lo troverai mai, e quando lo troverai sarà troppo tardi.

LE COSE FONDAMENTALI DI TIZIANO SCARPA


"Stavo camminando sulla sabbia invernale, solida, pesante. Spingevo la carrozzina con te dentro, mi piaceva voltarmi indietro e vedere le tracce che lasciavamo, due rotaie parallele, un binario curvo, con in mezzo i segni dei miei passi. Il mio percorso dentro il tuo percorso, il mio sentiero dentro la tua via". Leonardo è diventato padre da pochi giorni. La nascita di Mario ha ribaltato il suo modo di vedere e sentire le cose, come se una locomotiva avesse sfondato le pareti di casa. Lo osserva attentamente, per quell'intruso che è: un piccolo alieno piovuto sulla terra, un concentrato di potenzialità e vita irriflessa. È affascinato dai suoi occhi spalancati sul mondo, dal suo essere corporeo, insieme inattingibile e totalmente permeabile. Lui pensa a quando Mario sarà abitato dalle parole, a quando i pensieri lo porteranno lontano. Vorrebbe accompagnarlo, o aspettarlo laggiù, nutrendolo a sua volta del "latte nero" della scrittura: "Queste parole, da nere che sono, diventeranno trasparenti, trapassate, trapensate, solo se ci sarai tu che le leggi". Decide di scrivere su un quaderno quello che prova per lui e quello che ha imparato dalla vita: gli racconta le sue storie d'amore e le sue disillusioni, i rapporti con la famiglia, le esperienze più scontate e quelle di cui non si parla volentieri. Ma questo castello di parole è destinato a crollare ben presto, davanti alla più inaspettata e indicibile verità.

COSCIENZE

CENTRO COMMERCIALE


- Impuntarsi per trovare un parcheggio accanto all'ascensore significa partire con il piede sbagliato
- Rinchiudersi in un centro commerciale in una giornata di sole è triste
- Quando la temperatura supera i 35 gradi, ignora la regola precedente
- Ammortizza il viaggio spendendo almeno 500 euro
- Se è più di un'ora che giri nel parcheggio in cerca della tua auto, non chiamare la polizia: chiama un taxi

ROAST BEEF DI FIORELLA


Ingredienti:
Bicchiere di manzo gr. 500
olio di oliva
sale e pepe

Procedimento:
- Salare e pepare la carne
- in un tegame mettere poco meno di mezzo bicchiere di olio di oliva e successivamente la carne.
- Il tegame deve essere piuttosto stretto in modo i bordi della carne alla parete del tegame
- Far rosolare a fiamma forte per circa 15-20 minuti, bucherellando la carne almeno un paio di volte.
- Spegnere la fiamma, tappare il tegame con il coperchio andando a sigillare ancora di più con un peso consistente.
- Lasciare così fino al momento di servire (almeno un paio d'ore)

sabato 24 luglio 2010

IL SALTO DELLA BALENA


(ANSA) - ROMA, 21 LUG - Tanto spavento ma per fortuna nulla di piu' per una coppia in gita nel mare del Sudafrica. Si sono visti piombare addosso una balena.Il cetaceo si e' avvicinato a loro facendo vari salti finche' e' ricaduto sulla barca portandosi via l'albero e sfondando il tetto della cabina e le paratie. Ma l'imbarcazione essendo di metallo non e' affondata e nessuno si e' fatto male. La balena e' scivolata sullo yacht lasciando un po' di pelle e grasso e se l'e' cavata solo con alcune escoriazioni.

ROAST BEEF ALL'INGLESE


Ingredienti
Burro 30 gr
Carne bovina roast-beef 1 kg
Farina 2 cucchiai
Pepe nero macinato q.b.
Sale qualche pizzico
Senape in polvere 1 cucchiaino
Vino rosso 3-4 cucchiai

Procedimento:
Accendete il forno alla massima temperatura.
Se il pezzo di roast-beef che avete comprato è irregolare, legatelo con dello spago per fargli mantenere la forma.

Mettete in un pentolino antiaderente la farina, la senape e un’abbondante macinata di pepe, e fatele tostare a fuoco dolce; in un tegame sciogliete il burro e poi fatevi rosolare la carne (senza punzecchiarla) preventivamente massaggiata con la miscela di farina, senape e pepe.

Non appena il roast-beef sarà rosolato su tutti i suoi lati (ci vorranno 5 minuti), adagiatelo sulla graticola del forno già caldo, disponendo sotto di essa una leccarda (o qualsiasi raccoglitore) che raccoglierà i succhi di cottura.

Lasciate cuocere la carne alla massima temperatura per 15 minuti, bagnandola ogni 4-5 minuti con il suo stesso succo, che s gocciolerà nella leccarda.

Dopo i primi 4-5 minuti di cottura, bagnate il roast-beef con il vino rosso, e poi, passati i 15 minuti, abbassate la temperatura del forno a 200°, salate la superficie del roast-beef con qualche pizzico di sale e continuate la cottura per altri 15 minuti, continuando a inumidire la sua superficie ogni 5 minuti.

A cottura ultimata, estraete il roast-beef dal forno, avvolgetelo in un foglio di alluminio e lasciatelo riposare per 10 minuti, per consentire ai liquidi in esso contenuti di defluire verso l’esterno e alle fibre della carne di rilassarsi, ammorbidendosi.

Arsenij Aleksandrovič Tarkovskij


È fuggita l'estate,
più nulla rimane.
Si sta bene al sole.
Eppur questo non basta.

Quel che poteva essere
una foglia dalle cinque punte
mi si è posata sulla mano.
Eppur questo non basta.

N è il bene n è il male
sono passati invano,
tutto era chiaro e luminoso.
Eppur questo non basta.

La vita mi prendeva,
sotto l'ala mi proteggeva,
mi salvava, ero davvero fortunato.
Eppur questo non basta.

Non sono bruciate le foglie,
non si sono spezzati i rami...
Il giorno è terso come cristallo.
Eppur questo non basta.

ANTONIO PENNACCHI

MEDITAZIONI SUL PESSIMISMO


Le persone pessimiste si possono aituare solo con l'amore e con l'affetto.

VERDONE

IL PESO DELLA FARFALLA DI ERRI DE LUCA


Il re dei camosci è un animale ormai stanco. Solitario e orgoglioso, da anni ha imposto al branco la sua supremazia. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. E novembre, tempo di duelli: è il tempo delle femmine. Dalla valle sale l'odore dell'uomo, dell'assassino di sua madre. Anche l'uomo, quell'uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell'uomo porta, impropriamente, il nome di "re dei camosci" - per quanti ne aveva uccisi. Ha una Trecento magnum e una pallottola da undici grammi: non lasciava mai la bestia ferita, l'abbatteva con un solo colpo. Erri De Luca spia l'imminenza dello scontro, di un duello che sembra contenere tutti i duelli. Lo fa entrando in due solitudini diverse: quella del grande camoscio fermo sotto l'immensa e protettiva volta del cielo e quella del cacciatore, del ladro di bestiame, che non ha mai avuto una vera storia da raccontare per rapire l'attenzione delle donne, per vincere la sua battaglia con gli altri uomini. "In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove," dice De Luca. E qui si racconta, per l'appunto, di questi due animali che si fronteggiano da una distanza sempre meno sensibile, fino alla pietà di un abbraccio mortale.

SUMMER 79 DI YANN TIERSEN

ANSEL ADAMS

CIPPA LIPPA

UGO OJETTI


Dubitare di sè stesso è il primo segno dell'intelligenza.

BAUDELAIRE DI BAUSTELLE

martedì 20 luglio 2010

DODECANESO (POESIE PER UN'ISOLA SOLA)


I FIORI DI LINDOS
Affacciata alla Turchia
dal pontile di Lindos
hai sale secco
ai piedi bruniti.

L'essenza delle rose antiche
pare frinire
e
l'ibisco s'offre ancora
senza alcuna difesa.

Tu odori il mare,
come a casa

mentre nello splendore
dell'aria

ti sfugge leggero
un pensiero per me.

NOTTE
Non sembra buia
questa notte di Rodi.

Bianca e blu,
spettro delle case
e del riposo del mare.

Raccogli l'invito del cielo
e corrispondi al colore
la tua bellezza.

LA MORTE DEL COLOSSO
Ti ricordi l'enormità del sole
quando eravamo alla bocca del porto?
E dai palchi vedevamo l'altezza del re
dominare sul mare.
Ma tu mi guardasti,
giovane cervo
e allargasti troppo gli occhi
verso i miei.
E lì sotto, meravigliato
crollò il colosso
rendendo eterno
il nostro sguardo prezioso.

MEZEDES
Hai lo sfondo azzurro
e gli occhi chiari,
lì, seduta al tavolino
davanti a me.

C'è una tovaglia a quadri
e olive nere.

Allegra ti guardo
sorseggiare
un secco giallo
e resinato.

GLI EUCALIPTI DI KOLYMBIA
Non vedo la fine
di questo viale,
se non il Melteni
che mi sciacqua il viso
con la sua essenza
lavata e ghiacciata.

Solo,
accarezzo i fusti lisci
e grigi;
guardo i cespi in foglie
che rendono la mia malinconia
verde cinabro.

PERDO I COLORI
Fichi, olio e cetrioli
moussaka, riso, pinoli.
Tzatziki,souvlaki e saganaki
olive, pomodori, peperoni.

choriatiki, sì............
ma oggi mi manchi così tanto
che anche le mie fantasie esotiche
perdono colore e rimangono
carta da quotidiano

ISOLA
Allungo le braccia
mentre sono disteso
sul travertino
di casa mia.

Ho il capo girato verso destra
e la guancia fresca di pavimento.
Poi delimito i miei confini
e tutto intorno si fa mare.

Qui, senza te
sono un isola.

sabato 17 luglio 2010

HAYDN

IL CIELO IN ME DI ANTONIA POZZI


Io non devo scordare
che il cielo
fu in me.

Tu
eri il cielo in me,
che non parlavi
mai del mio volto, ma solo
quand'io parlavo di Dio
mi toccavi la fronte
con lievi dita e dicevi:
- Sei più bella così, quando pensi
le cose buone -

Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi per la mia persona
ma per quel seme
di bene
che dormiva in me.

E se l'angoscia delle cose a un lungo
pianto mi costringeva,
tu con forti dita
mi asciugavi le lacrime e dicevi:
- Come potrai domani esser la mamma
del nostro bimbo, se ora piangi così? -

Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi
per la mia vita
ma per l'altra vita
che poteva destarsi
in me.
Tu
eri il cielo in me
il gran sole che muta
in foglie trasparenti le zolle

e chi volle colpirti
vide uscirsi di mano
uccelli
anzi che pietre
- uccelli -
e le lor piume scrivevano nel cielo
vivo il tuo nome
come nei miracoli
antichi.

Io non devo scordare
che il cielo
fu in me.

E quando per le strade - avanti
che sia sera -
m'aggiro
ancora voglio
essere una finestra che cammina,
aperta, col suo lembo
di azzurro che la colma.
Ancora voglio
che s'oda a stormo battere il mio cuore
in alto
come un nido di campane.
E che le cose oscure della terra
non abbiano potere
altro - su me,
che quello di martelli lievi
a scandere
sulla nudità cerula dell'anima
solo
il tuo nome.

TOMMASO LABRANCA



TACCHI A SPILLO


(ANSA) - NEW DELHI, 17 LUG - Un'iniezione per aumentare la resistenza ai tacchi a spillo. Lo propongono alcune cliniche di bellezza di New Delhi alle donne. 'I dottori iniettano nel piede una sostanza chimica che elimina il dolore per almeno nove mesi', spiega il Times of India. L'intervento costa dalle 15 alle 20 mila rupie (dai 250 ai 330 euro) e consiste nell'immissione di acido ialuronico nella pianta dei piedi in modo da creare dei cuscinetti artificiali che aumentano la resistenza dei piedi.

ITALIANI ALL'ESTERO


- Impara O'sole mio: prima o poi ti chiederanno di cantarla.
- Quando cerchi un ristorante italiano, evita quelli che espongono la bandiera ungherese.
- E' inutile tentare di parlare di calcio con un americano o di non parlare di soldi con un cinese.
- Qualunque fosse il tuo lavoro in Italia, ora sei il miglior cuoco del tuo entourage.
- Se la conversazione si sposta sulla politica, fingi di essere svizzero.

ACQUA IN BOCCA DI ANDREA CAMILLERI E CARLO LUCARELLI


Il commissario Salvo Montalbano incontra l'ispettrice Grazia Negro in un gioco, un esperimento, una collaborazione letteraria senza precedenti: i due "re" del giallo italiano contemporaneo, entrati in contatto durante le riprese del documentario "A quattro mani" (Minimum Fax Media 2007), uniscono le forze e regalano ai lettori una storia che vede protagonisti i loro personaggi di maggior successo. A metterli in contatto è un insolito omicidio in cui la vittima viene ritrovata con un pesciolino in bocca: il caso è nelle mani di Grazia Negro, che, resasi conto di non trovarsi di fronte a un delitto di ordinaria amministrazione, chiede aiuto al collega siciliano. Un romanzo dalla struttura insolita e non convenzionale: un collage di lettere, biglietti, ritagli di giornale, rapporti e verbali, "pizzini" che fanno rocambolescamente la spola fra i due detective,stimolando e accompagnando il lettore nella ricostruzione dell'indagine, che si conclude con un finale mozzafiato. Una jam session fra due narratori geniali che si divertono a far interagire il loro immaginario e il loro stile, una lettura unica per gli amanti del poliziesco e del noir. Gli autori hanno scelto di devolvere i proventi derivati dai diritti d'autore per sostenere progetti di beneficenza.

LA CACCIA LA TESORO DI ANDREA CAMILLERI


Un torpore inerte ha invaso il commissariato di Vigàta: un tedio strascicato. Ammortisce pure il trallerallera di Catarella, che adesso incespica tra rebus e cruciverba. Montalbano legge un romanzo di Simenon, e distratto va sfogliando una vecchia annata della "Domenica del Corriere": al telefono continua il dai e ridai querulo e molesto della suscettibile fidanzata, lontana sempre, lontanissima. Eppure un diversivo c'era stato. Due anziani bigotti, fratello e sorella, a furia di preterìe e giaculatorie, avevano rincappellato pazzia sopra pazzia. La loro demenza era arrivata al fanatismo delle armi. E la sceriffata santa aveva lasciato sul campo uno strumento di passioni tristi e appassite: una bambola gonfiabile, disfatta dall'uso; una di quelle pupazze maritabili che (diceva Gadda) tu le "basci, e ci piangi sopra, e speri icchè tu voi. E, fornito il bascio, te tu la disenfi e riforbisci e ripieghi e riponi, come una camiscia stirata". Un'altra bambola gemella, ugualmente disfatta, ma data per cadavere di giovane seviziata, era stata trovata poi in un cassonetto della spazzatura, in via Brancati. Sembrò una stravaganza.

domenica 11 luglio 2010

ALUNNI DEL SOLE - PAGLIACCIO

LEZIONI DI FELICITA'

BOB DYLAN


Quando non possiedi nulla, non hai niente da perdere.

ELECTRICAL GRID

MENDELSSHON

ASCANIO CELESTINI

MEDITAZIONI SULLA FELICITA'


Secondo il buddhismo, la riflessione sulla sofferenza non sfocia mai nel pessimismo o nella disperazione. Porta a sscoprire le cause prime delle nostre infelicità - il desiderio, l'odio, l'ignoranza - e a liberarcene.

PIER PAOLO PASOLINI

SONO L'UOMO UNIVERSO DI JORGE CARRERA ANDRADE


Io sono l'abitante delle pietre senza memoria, sete d'ombra verde;
il popolano di tutti i villaggi e delle prodigiose capitali;
sono l'uomo universo, marinaio di tutte le finestre della terra stordita dai motori.
Sono l'uomo di Tokyo che si nutre di pesciolini e bambù,
il minatore d'Europa, fratello della notte;
l'operaio del Congo e della spiaggia, il pescatore della Polinesia,
sono l'indio d'America, il meticcio, il giallo, il nero:
io sono tutti gli uomini.
Sopra il mio cuore firmano le genti un patto eterno
di vera pace e fraternità.

sabato 10 luglio 2010

VOLA AIRONE


Vola
Arione,
Vola

portati dietro
il pensiero dato in custodia.

Sulle colline
rigate dai vigneti,
macchiate a olivete.

Che risalga la corrente
ascensionale,
fino all' alto azzurro.

Brillino lassù
le tue larghe ali d'argento
cenerine.

La stella nuova
catturi l'attenzione
dei tuoi occhi gemelli
e
che
anch'oggi tu possa pensare:
"m'ama".

LADRI DI BICICLETTE


- L'unico modo per essere sicuri è parcheggiarla in casa
- Ma se la porti in spalla fino al sesto piano, sappi che non la userai mai più
- Alle brutte togli il sellino e infilalo in borsa
- La cicloofficina è la tua seconda casa
- Il campanello di design non supera la prima notte
- Mettiti l'anima in pace: le bici nuove le rubano, quelle vecchie le prendono a calci

AMOREUNICOAMORE DI MINA

MAURICE CHEVALIER


Invecchiare non è poi così male, se consideri l'alternativa.

THE PERFECT STORM BY JAMES HORNER

DARIO VERGASSOLA E MARGHERITA HACK

martedì 6 luglio 2010

LATTE VERSATO DI BARQUE CHICO


Eulálio d'Assumpção, io narrante di "Latte versato", rivive i cento anni della sua vita mentre giace moribondo. Nei dettagli di una biografia ossessionata dalla figura della moglie Matilde (mulatta sensuale e libertina) e dallo sgretolamento della sua passata grandeur si snoda, in un inarrestabile monologo venato di lirismo amaro, rabbia e rimpianto, ma anche di una irresistibile ironia, l'affresco di una saga familiare le cui origini risalgono allo splendore della corte di Rio de Janeiro e arrivano a oggi, seguendo una curva discendente di ineluttabile declino. Nella prosa dello scrittore brasiliano si costruisce il registro demodé di un uomo ostinatamente ancorato a un tempo che non è più, a un Brasile d'antan che sopravvive appena nel fragile territorio dell'illusione.

NON DEDICARMI TROPPO TEMPO....... DI BELLA ACHATOVNA ACHMADULINA


Non dedicarmi troppo tempo,
non pormi tante domande.
Non sfiorare la mia mano
con i tuoi occhi buoni, fedeli.

Non seguirmi in primavera
lungo le pozzanghere.
Lo so: una volta ancora, nulla
verrà fuori da questo incontro.

Forse pensi: è per superbia
che non mi vuole amico.
Non la superbia-l'amarezza
tiene così alta la mia testa.

TIZIANO TERZANI

INSALATA DI PASTA CON MELANZANE E POMODORI SECCHI


Ingredienti:
Aglio uno spicchio
Basilico 20 foglie
Brodo vegetale un mestolo
Cipollotto fresco due
Melanzane lunghe 300 gr
Olio di oliva 4 cucchiai
Peperoncino fresco metà
Pinoli 60 gr
Pomodori secchi 40 gr
Ricotta salata grattugiata una manciata
Rigatoni400 gr

Procedimento:
Per prima cosa mettete a rinvenire i pomodorini secchi in una ciotola immergendoli in acqua calda per 5 minuti. Quando si saranno ammorbiditi tagliateli a listarelle e metteteli da parte. Quindi tagliate le melanzane in rondelle dello spessore di 3 mm circa.

Tritate l’aglio, affettate i cipollotti e il peperoncino e mettete tutto in una padella capiente insieme ai 4 cucchiai di olio. Fate soffriggere per un paio di minuti e poi unite le melanzane, aggiustate di sale e unite i pomodori secchi tagliati a listarelle.

Lasciate cuocere aggiungendo un mestolo di brodo vegetale o di acqua calda, controllate di sale (state attenti a non aggiungerne troppo perché pinoli e melanzane sono già molto saporite). Quando le melanzane si saranno ammorbidite, spegnete il fuoco e aggiungete le foglie di basilico spezzettate grossolanamente con le dita. Quindi mettete a lessare la pasta in acqua salata e nel frattempo in una padella antiaderente, senza aggiungere alcun condimento, mettete a tostare i pinoli.

Una volta che la pasta sarà cotta, scolatela velocemente lasciando all’interno un po’ di acqua di cottura e versatela in padella. Fatela saltare per un minuto in modo da amalgamare bene il tutto, aggiungete i pinoli tostati e in ultimo la ricotta salata macinata. Mescolate per bene e servite calda o fredda a seconda della stagione e della vostra preferenza.

GERVASIO!

VOLI LOW COST


- Più è ridicolo il nome della compagnia e meno costa il biglietto.
- Quando prendi un volo in super promozione, controlla che non ci siano sovrattasse per chi indossa le scarpe o l'orologio.
- Le compagnie low cost trattano i bambini come gli adulti. Anzi, un po' peggio.
- No, non c'è nessun errore: il tuo volo da 14 euro per Parigi atterra in Belgio.
- Dopo i trentacinque anni, solo compagnie di bandiera.

HO CAPITO CHE TI AMO


Ho appena finito di bere dell’acqua lasciando il massiccio bicchiere di vetro americano sul bordo della mia scrivania. Mi ha distratto il fruscio della risacca del mare e così, d’istinto, sono uscito in veranda.
Grilli e frescura hanno predisposto bene il mio umore. Ho tirato su una gran bella boccata d'aria fresca e mi sono accomodato sulla vecchia sedia a dandolo che fu di mio padre. C’era il mare e tutto quanto gli stava attorno: la notte, il silenzio rotto, la luce delle lampare, l’ombra introvabile di piccoli cespugli. Si sono realizzate tutte le condizioni ideali per dare la possibilità ad un uomo di pensare. Ma subito sfuggevole il pensiero s’è calato in una lunga riflessione e infine in uno stato di utopica beatitudine. Sì, mi sono reso conto di stare bene… non so se chiamarla felicità ma certo una condizione di grande equilibrio. E al fine ho riconosciuto che tutto quanto aveva accompagnato questa lunga e bella serata, non era che un lucido corollario alla consapevolezza di amarti. E l’esserne così certo m’ha fatto alzare lo sguardo, in alto, verso il riflesso intenso della ultima stella della notte.