sabato 26 febbraio 2011

UN ABITO SU MISURA


Saverio si tolse la cravatta. La allentò piano gettandola sulla poltrona del soggiorno. Poi si diresse verso l'ingresso, dove stava un grande armadio di mogano specchiato: si guardò, era ancora di tutto punto, come di mattina presto, prima di uscire. Invece le spire della sera avevano avvolto il buio con le sue lunghe lingue fatte di nebbia e spegnimento. Saverio continuò a specchiarsi lungamente. Sorrideva senza alcun compiacimento sentendo un calore rassicurante emergere dalla propria figura. Così si tolse la giacca, la lascio cadere per terra, quasi come fa una bella donna con una gonna. Via i gemelli, poi. Via al gioco delle asole e dei bottoni di madreperla. Saverio aveva il petto nudo e glabro, senza il lino irlandese della propria camicia, senza il cotone dell'ultima t-shirt: respirava lentamente e il diaframma muoveva regolarmente; socchiuse gli occhi per alcuni attimi. Come un fumatore di sigari o un bevitore di grandi cognac, egli gustava finalmente il lento risalire della sua essenza. Così continuò, togliendosi i le scarpe norvegesi, i pantaloni di vigogna, i boxer ed i calzini di filo di scozia. Fuori il buio era diventato scuro, il soffio delle macchine di passaggio era diventato quasi un impercettibile rantolo di morte. Saverio era completamente nudo: sentiva di essere per la prima volta di fronte a se stesso, senza imbarazzi o ansie. Tolti gli orpelli rimaneva la spontaneità di quel sorriso che gli era rimasto nel taglio della bocca. Per tutte quelle ore.
Poi iniziò a parlare, da solo, con tono fermo, sicuro, naturale; con la propria voce:
"Ho faticato, ci sono voluti anni ed errori. Finalmente sono nudo e posso sorridere e godere del mio abito più bello. Quello che mi è stato fatto su misura, quello di cui addirittura non è possibile definire un costo. E così trovo il mio agio più profondo, quello più caldo e sicuro; un abito costruito nel ventre materno, fatto di un tepore irrintracciabile. E non è un caso che lo ritrovi oggi, proprio nel momento in cui riesco a spogliare il mio amore dalle ultime fronde. Un amore libero da me stesso e dalle mie costruzioni mentali, nudo e semplice; vivo, pulsante e caldo.
Quale identità fra il mio abito su misura e la nudità dell'amore per un fiore inestimabile!. Fatti della stessa materia prima. Ora non resta che fare passare i minuti e tutti i suoi fratelli dentro a questa felicità intima, una cosa che nessuno più potrà toglierci".

Saverio si volto e vide il suo stesso sorriso sotto gli occhi limpidi del suo piccolo fiore inestimabile e nudo. Quella sera fecero l'amore.

Nessun commento:

Posta un commento