lunedì 15 marzo 2010

PER NON TORNARE PIU'


Non so che ora sia. Mi sveglio con lentezza. Ci sono ombre azzurrine alla finestra e mostri scuri per la stanza. Guardo il paesaggio di questa camera: mia moglie dorme imitando l'immobilità dei mobili; l'aubusson appeso alla testata del letto sembra un grande schermo nero. Mi vesto, avrei voglia di una sigaretta. Fuori è senza tempo, dentro è come un pendolo. Cammino fino alla porta. Mi fermo. Mi volto.
Sembra tutto più chiaro adesso, e alla finestra pare notte fonda, sento freddo. Il mio sguardo dà un movimento orizzontale alla mia vista e la fantasia gli concede una musica d'accompagamento: Ryuichi Sakamoto.. un triste Ryuichi Sakamoto.
Fisso ancora la morbidezza delle guance del bambino.
Ed esco, per non tornare più.

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