
Tu mi guardi un po' di più
e sempre ancora un po' di più
forse è il mio abito
avito che abito.
Adesso fissi anche più giù
con quel sorriso che sta su
sarà il mio fascino
d'asino, di asino.
Vieni!, vieni!, vieni!.
E la tua bocca mi dà il tu
sguardo lascivo, too tatoo!
Vieni!, vieni!, vieni!.
Vieni!, vieni!, vieni!.
Che mascherata la mia fantasia
porta e finestre son di casa mia
e un senso invalido
da un gusto sordido
Cosa rimane di questa follia
certo l'amaro in bocca che va via
rimane l'abito
avito che abito.
Ma un sogno bello sale su
e io rimango anche di più
a questo tavolo
lecito e tacito.
Son qui fermo da due ore
da quel mio tabù,
dai tuoi occhi blu.
Vieni! Vieni! Vieni
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