sabato 22 gennaio 2011

FRIEDRICH DURRENMATT - LA PROMESSA


Capolavoro di lucidità e gioiello della narrativa, "La promessa" è forse l'opera più dirompente e provocatoria uscita dalla penna del grande autore svizzero. L'idea dominante espressa da Dürrenmatt in questo romanzo è l'impossibilità di arrivare alla verità e alla giustizia attraverso la logica dell'indagine di polizia, poiché è spesso il caso a determinare il successo o il fallimento sia per l'investigatore che per il criminale. Oltre a smontare i meccanismi che stanno alla base del poliziesco tradizionale, lo scrittore riesce a evocare un paesaggio morale e sociale di rara desolazione, disegnando attraverso una parabola umana dall'esito tragico un quadro orripilante della società svizzera contemporanea.

Un grande romanzo, epico, che metaforicamente annuncia la morte del giallo come genere: Dürrenmatt sostituisce alla morale pratica di ogni poliziotto una morale metafisica: il razionale non prevale sul caos, o almeno non fatalmente. Eppure, paradossalmente, proprio il fatto di analizzare la morale poliziesca in un contesto metafisico rende il mondo irrazionale razionale, un caos ordinato secondo le leggi del fatalismo, o meglio della quotidianità, quella che è allo stesso tempo prevedibile ed imprevedibile. La vita è come giocare a poker con il morto: ti può andare bene ma anche male, puoi prevedere le mosse degli avversari in alcuni casi e uscirne vincitore, ma più spesso ne esci sconfitto. Anche questo è ordine, ordine caotico. Friedrich Dürrenmatt è un maestro del giallo e La promessa è un romanzo che fa scuola, uno scritto che fa meditare sulla vita e sulla psiche umana sia essa criminosa, sia essa normale, da cliché: il quotidiano è comunque, è sempre il quotidiano antropologico vivere crescere, amare odiare e infine morire.

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