giovedì 1 settembre 2011

IL FOCOLARE



Iofa apri' la porta e scese le scale che lo portavano sulla strada, sotto ai portici. Portava con se' un televisore 3D acquistato la settimana prima. Si avvicino' al bidone dell'immondizia scaricandovelo dentro. Era il primo mattino ed il cassonetto vuoto gemette d'un tonfo sordo e metallico. Risalite le scale lo vedemmo rientrare in casa e poi uscirne sempre con un oggetto diverso. Così Iofa svuoto' casa in una dolce mattina autunnale. E per una strana magia, ad ogni tragitto percorso il suo viso pareva coprirsi ogni volta d'una barbanera sempre più ispida e grigia. Nel pomeriggio l'uomo pareva invecchiato di dieci anni.

Mi chiamo' e mi fece accomodare. Mi sedetti davanti al camino spento mentre lui vi depositava rovi secchi e una fascina rugosa. Poi mi si avvicinò, facendo segno con la mano di fare silenzio. Dette fuoco alla legna e mettendosi in ascolto dello strepitìo, nel silenzio della stanza vuota fece una cosa. Mi guardo' e lungamente sorrise.

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