mercoledì 13 gennaio 2010

MARE MOSSO


Quanto mare mosso oltre il bagliore delle saline.
Lo immagino già così, nelle tue colazioni, bianche ed estive,
tessute di lino sgranato.
Tu, mare mosso, finale desertico a cui appiglio la mia sete
marocchina.
Volo verticale dalla spigolosità delle tue clavicole
fino alla fossetta, piccolo pozzo della tua gola.
Come la risalita ellittica che trasale al mare dentro,
quello smosso, rischiarato e fermo
come un bicchiere di vermentino freddo.
Come sarà la simmetria fra il tuo cielo ed il tuo mare?

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