domenica 21 novembre 2010

GEERT GEERTSZ


Il nome scritto sopra è noto all'umanità come Erasmo da Rotterdam. Fece sicuramente bene a trovarsi uno pseudonimo, visto che con quel nome rischiava di far venire la raucedine ad amici e conoscenti. Fu noto anche per avere un muso di bischero. Di Erasmo comunque ci giungono notizie incerte, sia relativamente alla data di nascita (c'è chi dice 1466, chi 1469), che al luogo di nascita (Rotterdam o Gouda). Sulla prima questione la risposta più probabile è che lui facesse il furbo e si togliesse gli anni; del resto - se fosse nato a Gouda - avrebbe portato seco quell'odore dolciastro tipico del formaggio del loco. Per cui diciamo che nacque nel '66 a Rotterdam. Figlio illegittimo di un prete, sappiamo poco della madre, Margherita. Ma era figlia di un dottore che già faceva l'amore con tre civette sul comò, Ambarabacciccò. E poi il povero prete fu preso alla sprovvista, perchè Margherita è Margherita. E lui, con le mani nelle mani, non poteva rimanere. E poi lei voleva far l'amore e quando lo faceva, lo faceva 'na notte intera. Il povero prete scappo' e non riconobbe mai il figlio. Fuggì perchè lei correva per le strade a ballare, coi secchi di vernice voleva colorare tutti i muri, i palazzi, i vicoli. Perchè lei amava i colori. Insomma era una pazza (ma anch'io mi sono fatto prendere la mano). Dei genitori sappiamo per certo che entrambi morirono di peste nel 1483. Senza voler dare giudizi morali aggiungo che Erasmo frequentò serie scuole monastiche, si legò poi profondamente ad uno che si chiamava Servatius Rogerus ("metà della mia anima", diceva Geert);infine si fece prete. Giudicate voi, 'i Pieraccioni avrebbe belle sentenziato. Iniziò a studiare a palla e girò in treno(!?) per l'Europa: Parigi, Inghilterra, Belgio, Svizzera. Fece tutto con grande attenzione, e PROGETTO' tutto lui, ERASMUS (battutaccia irreale ma fondata). Dal 1499 iniziò a stringere amicizie illustre (al tempo, perchè io non so chi minchia sono): John Colet, Tommaso Moro, Giovanni Fisher, Thomas Linacre e William Grocyn. Poi frequentò Nevruz, di cui diventò discepolo e cultore. La dottrina di Erasmo fu sempre incentrata sul tentativo di fondere alcuni elementi del mondo classico con il cristianesimo delle origini. Per questo sostenne sempre il concetto dell'Humanitas (dell'amore per l'umanità) di estrazione greca, a quello della pietas cristiana, che voleva essere espressione di molti caratteri: l'umiltà, il perdono, la compassione, la pazienza. In definitiva cercò di comunicare alle istituzioni clericali che stavano esagerando: gozzovigliavano, andavano a giro tipo Dolce e Gabbana, trombavano anche i foratini dei mattoni. BONI!, gli disse un giorno. Ma loro nulla!: godere è meglio di patire, gli risposero!
Momento importante per Erasmo fu l'incontro con Lutero (e vi risparmio...) e le conseguenti argomentazioni polemiche. Prima di tutto Lutero gli ruppe l'ova nel paniere, cioè disse pane al pane e vino al vino, senza molti tentennamenti e impedì a Erasmo di portare avanti quella riforma graduale del cristianesimo che intimamente stava pensando. Fondamentalemente se la presero su due punti: sul concetto di libero arbitrio e sull'importanza dell'eucarestia. Ora, se sul primo punto la discussione poteva essere seria, dura, interessante, cruciale; sulla seconda ci furono tesi che sfiorarono il ridicolo: Erasmo affermava che l'ostia era ottima al naturale, consumata come la tradizione secolare consigliava, facendola sciogliere in bocca. Lutero propose la soluzione della doppia cialda farcita di nutella e granella di mandorle. E' mia opinione che in Chiesa non si può vedere le vecchine inginocchiate in penitenza che sgranocchiano. E poi c'è il problema delle dentiere, quello dei pezzettini di nocciola che ti rimangono fra i denti. L'altro ieri l'Asmara s'era infiliata quei ditoni grassocci in bocca proprio perchè le era rimasto qualcosa fra i denti. Non era un bello spettacolo, via. Morì a Basilea nel luglio del 1536 in compagnia di una mucca viola.
Le opere più imporanti di Erasmo fuorno: L'Elogio della Follia (1509); Gastronomia forense (1954); il De libero arbitrio (1524) e la sua opera più recente, quella conclusiva, scritta prima di passare dal purgatorio al paradiso (Erasmo era notoriamente un indeciso, un tentennonte): L'arbitro becco e cornuto (2008). Erasmo era tifoso del PSV Eindhoven, squadra di calcio di proprietà della Philips.

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