domenica 14 novembre 2010

L'ASSUNZIONE DEL CIBO (sarà a tempo determinato o solo uno stage?)


Torno a parlare di fisiologia del comportamento. Molto crudamente mi ricordo che ultimamente avevo parlato del comportamento riproduttivo e di quello nutritivo, in modo specifico, dell'assunzione dei liquidi. Avevo insomma parlato di bere e di trombare. Oggi parlerò invece dell'assunzione di cibo, cioè dello sgrano.
Di certo magnare è importante come le attività di cui ho accennato prima, ed è allo stesso tempo pure parecchio piacevole. Ma è anche un po' più complicato: primo perchè se per bere basta l'acqua e per trombare basta la gnocca, per mangiare ci servono un monte di cose: i carboidrati, i lipidi, gli aminoacidi, le vitamine, i minerali. Detta così non pare proprio il menù dell'ultimo ferragosto: antipastino di piovra con pomodorini e olive nere, carpaccio di salmone marinato al basilico, riso nero di venere al mare mosso, cocktail di gamberetti gratin di Cappesante; qualche primino - ravioli di pasta fresca alla cernia in guazzetto di arselle, risottino del Pescatore - poi, naturalmente i secondi: grigliata mista di gamberoni reali, filetto di branzino pescatrice. Julienne di verdure miste e per finire sorbetto al pompelmo rosa e moscato e mousse ai frutti di bosco.Caffè.Pinot grigio dell'Oltrepo Pavese, acque Minerali e bibite a volontà. Quarantasei euro. Ma a noi interessa sapere quali sono i meccanismi fisiologici che ci conducono ad avere un dato comportamento alimentare! non ci interessa un menù di pesce! (certe volte sono più falso di Giuda Iscariota). Parleremo dunque di metabolismo, di regolazione del peso corporeo, di fattori ambientali che stabiliscono l'inizio e la fine del consumo del cibo e delle strutture neuronali che rilevano lo stato nutrizionale. Poi si parlerà dei disturbi alimentari più gravi: l'obesità o strafogo; l'anoressia nervosa o mania da strafiga.
Oggi parleremo in maniera specifica del metabolismo. Partiamo con il dire che attraverso l'alimentazione assumiamo molecole che in precedenza costituivano parte integrante di organismi viventi: mangiamo robe morte, insomma. Quando azzanniamo le cotolette di agnello certo non pensiamo che prima il povero animale correva spensierato per i prati brucando l'erbetta. E che era nato sgambettando lungamente, belando; non pensiamo che avesse uno sguardo. Ma a noi ce ne importa un cazzo, a noi ci garbano le cotolette a scottadito. Lo facciamo non per crudeltà ma perchè ci serve per preservare la nostra struttura molecolare e per finire a nostra volta divorati da un cannibalismo peggiore di quello fisico. Il cibo è la nostra benzina, senza di quella si fa come quando mi dimentico di fare il pieno: mi fermo. La nostra benzina (anzi, diciamo il nostro gasolio va!) una volta gustata e ingozzata (N.B. STO PARLANDO DI CIBO, CAPITO!) finisce nel tratto digerente, il quale poi fornisce combustibile per le varie attività (discoteca, sesso tantrico, sforzo da defecatio, un po' anche per lavorare). Ma quando ci si sveglia di mattina, se non si è fatto le bestie la sera prima, il tratto digerente è vuoto. E ora come si fa? si va a fare colazione, direte voi. Ma se quella mattina quel disastro di vostra moglie vi ha lasciato con la dispensa vuota? Bene, noi non lo sappiamo, ma abbiamo due riserve nascoste, una a breve termine e un'altra a lungo termine. La prima è costitutita da carboidrati, la seconda da lipidi. Cioè io ho una riservuccia di breve termine ma, ragazzi!, ci ho una riserva di grassino che sembra fatta a Colonnata. D.O.P..
La riserva a breve termine sta nelle cellule del fegato e dei muscoli ed è piena di glicogeno. La riserva a lungo termine è composta da grasso, da tessuto composto di trigliceridi. I trigliceridi contengono glicerolo. Queste cellule possono espandere enormemente il loro volume (ah, ah, ah!, sto stronzo di professore!). Se uno a pancia vuota insiste e non magna succede che finita la scortuccia, il fisico ricorre agli acidi grassi, andando a scindere il glicerolo in glucosio. Perchè come già scrissi tempo fa, tutti possono fare a meno per un po' del glucosio ma non il nostro cervello. Ed ecco il motivo perchè io sono così tanto goloso.

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