giovedì 30 luglio 2009

MI BASTA ANCHE VOLARE


Vorrei sapere che cosa mi seduce
se è solo la bellezza che riluce
o se l'ingenuità
ancora a quest'età
sgambetta la mia anima

Vedere se qualcuno mi traduce
se l'ansia per l'amore si riduce
o è la curiosità
e forse anche pietà
per cui la vita mi evita

Ma basta anche volare
su questo temporale
pagine bianche e vuote
stracci di un giornale.

Vorrei sapere chi è che tace
se è solo silenzio che corrode
o è finto varietà
falsa tragedia, comicità
che casualmente capita.

Vedere quando ancora s'annerisce
se il sole sfugge o s'abbellisce
ò è circolarità
mossa con puntualità
che regolarmente orbita.

Ma basta anche volare
su questo temporale
pagine vuote e bianche
con due parole stanche.

FERRAGOSTO di SERGIO CAMMARIERE



Fai una chiave doppia
della stessa porta
per qualunque cosa storta
si presentera'

Dopo aver comprato
dei lucchetti nuovi
per la tua finestra
puoi partire
io sto qua

A giocare fra le sponde
con le pozzanghere profonde
buttando l'amo nell'acquario
della mia fantasia

Finisco sul pulmino
dei miei vecchi ricordi
ma il campo sportivo
l'ha inghiottito l'edera

Seguendo ancora il fiume
traggo su un cartone
piove
mi riparo
dietro un'edicola

Ho della sabbia nelle tasche
e delle spighe sulle calze
Uno straniero che si fida
della mia compagnia

E' stato un temporale
pigro e passeggero
Ed il sole e' su che brucia in cielo
e sulle tegole

Ma non avevo visto mai un arcobaleno
essere centrato in pieno
da una rondine

Come un lampione che si accende
in pieno giorno inutilmente
Aspetto il sasso
e chi cosi' mi spegnera'

Con il sorriso sulla fronte
tra le pozzanghere profonde
rimango a largo nell'acquario
della mia fantasia

martedì 28 luglio 2009

Vedo l'amore dalle stelle


Vorrei toccare
la spina della stella
e osservare anche più in là

Vorrei sfiorarne
le due piccole ancelle
ed il bagliore sulla città
felicità

Luce soggiace
vivace rapace.

Salito allora fino a quassù
il buio è nero,
più nero del blu
e tutto questo mi pare un onore
il fiume, il campo, il tuo vero amore.
E la realtà:

Pace Apache
sagace chi tace

E poi il silenzio
che mi circonda
il mio pensiero
che vagabonda
potrò arrivare a toccarti con la mano
per rapirti e portarti via lontano.
Lontano da qui:

Doce la voce
sussurra veloce.

PURE SORDO

MARIO MONICELLI

POETI MALEDETTI

lunedì 27 luglio 2009

SOGNO

Stanotte ho sognato. Non so dov'ero ne con chi ero. Vestito con giacca e cravatta, tutto in blu. Il telefono cellulare squilla, rispondo subito: è mio padre. Lo sento incerto, lontano; poi si mette a piangere. Mi dice con voce rotta che mamma è morta. Lui è vivo, lei è morta. E piango subito, di getto, con una forza dimenticata.

domenica 26 luglio 2009

Malloreddus con pesto di rucola, fiori di zucca e gamberetti


Bene, l'amalgama degl'ingredienti è stata più che buona, l'equilibrio dei sapori eseguito correttamente. Si avverte semai la necessità di usare materie prime ancora migliori, di qualità ancora più elevata. Pur avendo utilizzato le mazzancolle anzichè i gamberetti, il pesce non ha regalalto quel valore aggiunto che avrei ritenuto opportuno. Voto:7

Ingredienti:
450 g. malloreddus (io ho usato i cavatelli di formato piccolo, cavatellucci)
300 g. gamberetti
2 dl. vino bianco
150 g. rucola
1 cipollotto
16 fiori di zucca
olio E.v.o
pepe

Portare ad ebollizione mezzo litro d'acqua con il vino e lessare i gamberi per 2 minuti.
Scolarli, far raffreddare e pulirli.
Affettare il cipollotto e stufarlo con 5 cucchiai d'olio; quindi unire 12 fiori di zucca, privati del gambo e del pistillo e continuatr la cottura ancora per 5 minuti.
Lavare al rucola, scottarla per 2 minuti in acqua bollente salata, scolarla, raffreddarla sotto l'acqua e strizzarla.
Frullare la rucola con il cipollotto e i fiori di zucca, il fondo di cottura, 4 cucchiai di olio, acqua della pasta e pepe.
Lessare la pasta al dente, scolarla e intiepidirla sotto l'acqua corrente.
Condirla con il pesto, i gamberetti e i fiori di zucca rimasti e tagliati a pezzi.

FILETTO DI MAIALE AI FUNGHI PORCINI DELL'ETNA


Inserire una ricetta senza commentarla almeno un po' mi è sembrato sempre riduttivo, così ho pensato che due parole sui piatti, un personale giudizio si possa fare.
Questo piatto l'ho preparato sabato mattina e pure nella sua semplicità ha voluto dire molto. C'è stato un momento in cui ho capito come usare la mia sensibilità, anche in cucina tra i fornelli. Ed il risultato è stato palese; quando qualcosa di molto semplice viene gustoso, appetitoso, della giusta consistenza, allora sì vuol dire che un piccolo passettino avanti è stato fatto. Consiglio di saltare bene le fette di carne molto bene, il suino in particolare. Naturalmente per avere i funghi dell'Etna ho dovuto fare un salto nella nottata fra venerdì e sabato in Sicilia.

Ingredienti per 4 persone:
8 fette di filetto di maiale;
500 gr porcini dell'Etna;
olio extra vergine d'oliva;
1 bicchiere vino bianco;
1 spicchio aglio macinato sottilissimo;
prezzemolo tritato;
farina;
sale e pepe a gradimento;

Preparazione:

Tagliate i funghi e saltateli in padella assieme all'aglio macinato;aggiungete mezzo bicchiere di vino bianco e fate evaporare per qualche minuto;aggiungete quindi una spruzzata di prezzemolo tritato e interrompete subito la cottura.Irrorare un'altra padella con olio extra vergine di oliva,passate il filetto nella farina e saltatelo in padella a fuoco vivace;irrorate con mezzo bicchiere di vino rimasto e fate evaporare .A questo punto unite i funghi una spruzzata di prezzemolo tritato finissimo per coreografare quindi per 5 minuti ancora a fuoco lento.Servite ben caldo .

LE RISATE DI DEMOCRITO

Ogni qualvolta leggo la biografia di un filosofo presocratico vedo che ci sono molte incertezze sui dati anagrafici. Non si sa mai bene quando questi personaggi siano nati ne' quando siano morti, a maggior ragione è ancora più difficile avere informazioni precise sull'andamento delle loro vite. Per questo adesso quando vado in comune, al vituperato ufficio anagrafe, guardo gli impiegati con ammirazione e gentilizza. Poi gli chiedo sempre i certificati di nascita di mia moglie, quello mio, quello di mia figlia; il certificato di morte del babbo e quello di mio fratello e di mia sorella. E loro con grande pazienza, senza sapere lo stupore che provoca in me la produzione di questa documentazione, fanno tutto velocemente e bene. Però non vogliono mai darmi il certificato di morte di mia sorella. Pensavo che il motivo fosse che lei abitava in un altro comune, finchè Giulietta, la più piccola delle commesse, m'ha confidato un segreto incoffessabile: è ancora viva. E' stato un trauma. Poi ho scoperto pure che è sposata (sempre tramite Giulietta), ha un marito idraulico ed una figlia dolce, carina e bravissima (mmmm... sospetto). Giulietta è brava, lei mi aggiorna quotidianamente sull'andamento anagrafico della popolazione: chi nasce, chi muore e sopratutto, volendo fare il suo lavoro con grande puntiglio, anche chi non sta tanto bene. Per aggiornare gli archivi relativi agli atti di matrimonio, mi passa pure tutte le pubblicazioni affisse e tutte le chiacchiere relative a corna, vere e presunte, affidamento di figli, tentativi di strozzamento dei mariti, uxoricidi etc.. etc... Per fortuna che ho un lavoro part-time, altrimenti non potrei gestire con precisione il data base di tutti questi movimenti. E ho dovuto anche investire su software avanzati. Comunque, tornando al nostro amico Democrito, lui aveva cercato di mediare le posizioni di Parmenide e Era Clito. In parole povere s'era inventato gli atomi (e pensa che culo, ci aveva quasi dato), definendoli come l'unità di misura dell'Essere; una unità indivisibile (infatti atomo vuol dire indivisibile)che però si trasforma materialmente in ogni cosa che noi osserviamo. Ad esempio, gli atomi del muco del mio naso potrebbero nel breve periodo trasformarsi in atomo che compone l'utero di una balena femmina (ma ce l'avra l'utero la balena?). Comunque la realtà scorre attraverso questi processi di trasformazione ed è indivisibile, tutto è materiale, anche la nostra anima è composto d'atomi, come tutte le cose segue certe regole. La scienza moderna ha poi dimostrato che gli atomi sono suddivisibili ulteriormente, in protoni (che vanno in palestra tutti i giorni), in elettroni (tre volte a settimana) e in neutroni (quando gli fa voglia). Ma la cosa interessante è che Democrito, seguendo questa logica, pensò bene di comportarsi di conseguenza, e come il più grande dei materialisti si dette ai bagordi. Prendeva per il culo i colleghi (in particolar modo Anassagora, che però gliela fece scontare); viaggiò per tutta la vita sperperando l'eredità paterna, trombò, probabilmente fece anche esperienza opposte (cioè fu trombato), studiò e rise. Rideva come una grotta con l'eco, in modo grossolano e altisonante; una risata che sembrava un rutto da birra. Insomma fu un pacioccone. Si vestiva molto bene e questo avrebbe fatto piacere a mia moglie. Si fece cecare perchè, da vecchio, non voleva più vedere le belle donne. Insomma a me questo Democrito, anche se grezzo e godereccio, mi pareva uno di buonsenso. Ma come sempre ripeto: sono considerazioni spicciole e da bar sport.

...ZZZZO VUOI????

sabato 25 luglio 2009

COLOMBO di BAUSTELLE

TONI SERVILLO

MARCEL PROUST

Essere indulgenti verso gli altri, severi verso se stessi è un consiglio banale; nell'esistenza è la sola regola da seguire.

MANHATTAN

HANS ZIMMER

BIBLIOTERAPIA ORMONALE

Di recente mi è capitato di leggere qualcosa di interessante su un nuovo modo di affrontare stati di disagio psicologico come l'ansia, la depressione, la paura sociale: la biblioterapia. Molto semplicemente questa terapia basa la propria efficacia sulla forza concentrativa, su un processo di autoaiuto che ha per fine quello di aumentare la dose di autoconsapevolezza del soggetto in cura.
Sopratutto gli psicologi ad indirizzo cognitivo comportamentale hanno preferenza per sistemi del genere, dove il paziente ha come vera e propria cura la lettura di libri che il medico sapientemente "prescrive". E' davvero un argomento interessante e che sarebbe opportuno approfondire seriamente, ma prima di continuare vorrei soffermarmi sulle letture del sottoscritto. Quelle che mi hanno formato dalla nascita fino ai trent'anni:

- Topolino (ma mi piaceva Paperino, lo sfigato di tutti i fumetti)
- L'Uomo Ragno, Hulk, I Fantastici Quattro, Thor, Capitan America, Iron Man, Superman etc. etc. etc..
- I promessi sposi di Alessandro Manzoni
- Lando, Jacula, il Tromba, Strega Stregonza
- La Metamorfosi di Kafka
- Il Guerin Sportivo
- Siddharta
- Favole al telefono di Gianni Rodari
- Emanuelle di Emanuelle Arsan
- Quattroruote
- Histoire d’O di Pauline Réage
- Novella 2000, Eva 3000
- Duel
- Le Ore, Playman etc.. etc..
- Tv Sorrisi e Canzoni
- Delitto e castigo di Fedor Nikolaevic Dostoevskij

Insomma, la mia adolescenza più che alla formazione l'ho passata dietro alla masturbazione. Per fortuna non ho aggregato pensieri così nocivi da portarmi a malattie mentali gravi o insane. Tanto spreco, quello sì. Poi tutto si è inflazionato e tutto si è fatto così facile. Il passare degli anni mi ha portato alla perdizione:

- Mani di fata
- Guerra e Pace di Tolstoj
- Astrolei
- Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati
- Confidenze
- Micromega
- Chi
- Sale e Pepe
- Tutto Maigret di Simenon
- Case e Country
- Rivista di pastorale liturgica
- La Pimpa
- Niente di nuovo sul fronte occidentale di Remarque
- La Vallata di Nando Vitali
- Famiglia Cristiana
- Focus
- Uniformi e armi
- Il galateo di Giovanni della Casa
- Millionaire
- Office
- Tutti i santi giorni di Michele Serra
- Internazionale
- Il Guerin Sportivo

Mi chiedo cosa potrebbe fare il mio psicoterapeuta per aiutarmi. Probabilmente vedendo il cumulo di riviste eterogenee che tengo sulla scrivania, di mattoni, di gialli, di poesie... probabilmente per togliermi di torno mi allungherebbe il tomo delle pagine bianche... e pure di quelle gialle, va!!!

Meditazione sulla giovinezza

La fiducia in se stessi e la capacità di procedere da soli
sono essenziali per riuscire nella vita.
Non parlo di una sciocca sicurezza,
ma della coscienza del nostro potenziale interiore,
della certezza di essere sempre in grado
di correggerci, migliorarci, arricchirci,
poichè nulla è mai perduto.

INTERVISTA A DOSTOEVSKIJ

I MARI DEL SUD di MANUEL VASQUEZ MONTALBAN


L'azione si svolge nella Barcellona pre-elettorale del 1979, fervida di nuove passioni politiche. Viene rinvenuto il cadavere dell'industriale Stuart Pedrell, dopo un'assenza di un anno in cui la vedova e i soci lo supponevano in viaggio nei mari del Sud. Unica pista, un verso di una poesia italiana: "più nessuno mi porterà nel sud". Che cos'è accaduto? Fra cene raffinatissime, amori lolitiani, cagnette e libri, Pepe Carvalho indaga, spiegando con il suo solito, tenero cinismo l'impossibilità dell'innocenza.

CORRISPONDENZE di CHARLES BAUDELAIRE


La Natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che sono vivi,
una foresta di simboli che l'uomo
attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari.

Come echi che a lungo e da lontano
tendono a un'unità profonda e buia
grande come le tenebre o la luce
i suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.

Profumi freschi come la pelle d'un bambino
vellutati come l'oboe e verdi come i prati,
altri d'una corrotta, trionfante ricchezza

che tende a propagarsi senza fine - così
l'ambra e il muschio, l'incenso e il benzoino
a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi.

JAMIL


Ah,
ecco cosa dà sicurezza al tuo sguardo
piccolo Malik.

Ho conosciuto tuo padre, sai
e anche lui aveva negli occhi
il buon natale.

Ah,
ecco perchè non riuscivo più a piangere
da gli anni che sono passati dalla tua nascita.

Ti ringrazio mio piccolo amico
cosicchè possa parlare anch'io
della mia mamma.

LA DONNA DISTESA


La donna distesa
è una duna marocchina,
ha il segreto puro
della sabbia nella linea
delle spalle
e nell'angolo dei gomiti.

Ha i capelli mossi e corvini
che scivolano come foglie
ed il momento del risveglio
come sorpresa e stupore.

Ha gli occhi scuri
che chiedono,
dal capo reclinato.

Ha i fianchi fasciati
dal cotone
che mettono in moto
il tuo cammino.

LA BELLEZZA DEL CORAGGIO

Non so quanto tempo è passato dall'ultima volta che sono andato al cinema con mia moglie. Ma ieri è successo, abbiamo cenato da Haveli, vicino a Porta al prato, e mangiato bene. Avverto la presenza di una delle mie vite precedenti negli occhi dei gentilissimi camerieri. Il cumino è come oppio, alza i fumi della memoria e mi fa tornare indietro, quando ad Ankara giacevo sereno accanto a mia moglie Cemile. Sento il profumo del Murgh Narcisi,della curcuma. Il film è un blogbuster, due ore di intrattenimento. Usciamo ed è già molto meno caldo, a casa arriviamo che ci sono ventidue gradi. Mi faccio la doccia e mi metto davanti al computer, vedo quattordici minuti e 27 secondi d'un film scaricato tempo fa. Poi mi alzo e mi allontano fino a verso la finestra, la apro e osservo il buio, come da una vita m'attrae la luce dei lampioni. E' uno di quei momenti di potenza che ti fanno ringraziare d'essere in vita, che ti danno la forza di adoperare lo sguardo. Senza paura. Adesso vorrei avere una qualsiasi persona di fronte. Capirebbe che posso andare tranquillamente oltre i suoi occhi; capirebbe Il motivo per cui non ricambierei il suo saluto?
Che strano, ho voglia di fumare.

sabato 18 luglio 2009

EH SI!

L'IMPERMEABILE

Per fortuna che esiste il coraggio degli idioti. Vorrei vederne apertamente tanti, folli per le strade che dicono quello che pensano. Anzi, quello che sognano. La follia in piazza, vedere il cielo riempirsi dalla risalita dell'immaginazione umana. Ah!, se l'uomo lasciasse andare la zavorra! se le mongolfiere potessero salire libere e silenziose. Vedere Andrea che parla dei domoni dell'amore trovato. Se un uomo mi avvicinasse, anonimo come la sua faccia, come i suoi abiti, come i suoi gesti e mi parlasse dei suoi mattini all'alba!, della struggente frescura che gli trapassa l'anima vuota. Di come per un attimo si senta riempire di vita, di come fiumi ed altipiani gli tornino alla memoria, come la sua giovinezza!. E m'accennasse un sorriso di gratitudine per il mio ascolto. E in metropolitana, potessi parlare ad una donna accompagnata dal marito, di quanto amo i tessuti leggeri, chiari, semplici, sobrii.
Sfortunatamente non posseggo la bontà genuina dell'idiota, per cui nascondo ancora le mie nudità dietro a questo misero impermeabile.

VORREI di FRANCESCO GUCCINI

ANNA ACHMATOVA


Non ho chiuso le tendine,
guarda dritto nella stanza.
Perché non puoi fuggire
oggi sono così allegra.
Dimmi pure svergognata,
scagliami i tuoi sarcasmi:
sono stata la tua insonnia,
la tua angoscia sono stata.

CANZONE DELLE DOMANDE CONSUETE di FRANCESCO GUCCINI

VISITA ALL'OSPEDALE DI ANVERSA


Caro amico,
ancora ci vediamo.

Io dal letto
nascosto sempre al meglio.

E tu, vicino
incapace di capire
i pochi incontri
avuti.

Caro amico,
me ne sto zitto
ancora una volta.

Ti lascio sempre
l'immaginazione
della mia anima.

AMSTERDAM, 1991

PAROLE CHE SI DICONO di IVANO FOSSATI

IL PAZIENTE INGLESE

Juan Ramòn Jiménez


Io non tornerò. E la notte
tiepida, serena e tacita,
addormenterà il mondo, ai raggi
della luna solitaria.
Non ci sarà il mio corpo,
e dall'aperta finestra
entrerà una brezza fresca,
chiedendo della mia anima.
Non so chi starà ad attendermi
dopo il duplice, lungo esilio,
chi bacerà il mio ricordo,
frammezzo a carezze e lacrime.
Ma ci saran stelle e fiori
e sospiri e speranze,
e amore per i viali
all'ombra dei rami.
E quel piano suonerà
come in questa notte placida,
e non avrà chi l'ascolti,
pensoso, alla mia finestra.

CITY OF ANGELS

LORENZO

LE CONSEGUENZE DELL'AMORE

CESARE


Non sarebbero uomini, se non fossero tristi. La loro vita deve pur morire. Tutta la loro ricchezza è la morte, che li costringe industriarsi, a ricordare e prevedere.

Ryuichi Sakamoto

VAPORE


Che valore ha
quello che dico,
quello che faccio
se il vento spira
tempo sul tempo.

Che fattezze ha
il dolore
e la sua assenza
se dietro all'aria
non c'è che aria.

Ma il mare
è diverso dall'amore?
dalle campane, dai tubetti,
dalla pietà, dai frutti di mare?

E' vera la luce che appare nel buio
ed il buio che sparisce alla luce?
I brividi delle sinfonie
ed il suono del piano e del forte
circolano evaporando?

MEDITAZIONI SULLA GIOVINEZZZA


Al giorno di oggi si attribuisce grande valore all'individualismo, al diritto di pensare con la propria testa, senza conformarsi ai valori imposti dalla società o dalla tradizione. D'Altra parte però ci alimentiamo unicamente di informazioni che provengono dai media e perciò diventiamo incapaci di basarci sulle nostre qualità personali, di avere fiducia nella nostra vera natura.

GLASSWORKS

LA RAGAZZA DI BUBE di CARLO CASSOLA


La vicenda si svolge in Toscana dopo la conclusione della Seconda guerra mondiale. Bube, un ex partigiano, corteggia Mara, sorella di un suo amico morto in uno scontro con i fascisti. Il suo inserimento nella vita civile è difficile. Uccide un maresciallo dei carabinieri con il figlio, dopo una lite con un prete che non voleva farlo entrare in chiesa. Mara, pur amandolo, si sente attratta da Stefano da lei conosciuto quando Bube è costretto a fuggire in Francia. Però si viene a sapere che Bube è stato estradato e sarà processato a Firenze. Mara segue il processo e promette al ragazzo di aspettarlo. Quando viene condannato all'ergastolo inizia per lei una vita di attesa, interrotta da brevi visite al penitenziario.

Cipolla di Tropea gratinata ai formaggi di malga e noci


Ingredienti per 4 persone
cipolla di Tropea 6
Montasio 100 gr
formaggio di malga 100 gr
ricotta affumicata o fresca 50 gr
noci sgusciate qb


Procedimento
1. Avvolgere la cipolla di Tropea con la stagnola e passarla al forno a 180°C per 20 minuti.
2. Passare al tritacarne tutti i formaggi e le noci formando un impasto omogeneo.
3. Pelare la cipolla e formare dei cestini.
4. Riempirli con l'impasto di formaggi.
5. Coprire con la stagnola. Gratinare il tutto al forno per qualche minuto.

IL PICCOLO PRINCIPE

STRISCE



(clicca sull'immagine per ingrandire)

"IL MIO BAMBINO" di Fiorella Paolini

Mi faccio ridere. Sono un ragazzo, anzi un bambino. Da quando ho cambiato lavoro e ho modo di confrontarmi molto più spesso con persone che non conosco frequentando ambienti diversi, mi rendo conto di aver perso tempo. Ho quasi quarant'anni e ancora non so niente della vera cattiveria delle persone, di quanto si possa essere temerari, intelligenti e spietati. Ho perso tempo e l'occasione di conoscere il lato oscuro. E capisco sempre di più perchè le persone che mi si presentano davanti rimangono disarmate e sorprese di fronte ai modi che ho. L'aggressività, la difesa dei propri interessi, la prevaricazione, il pregiudizio non riescono più a riconoscere la gentilezza, rimangono paralizzati. Ma la mia vita è conoscere l'animo umano e non avere esperienza viva della empietà sarà l'occasione che non potrò perdere.

domenica 12 luglio 2009

PARMENIDE

Mi chiedevo quando potesse arrivare questo momento, quanti anni fossero dovuti passare prima di declamare l'entrata in scena sul palco della grande filosofia del primo grande pensatore omosessuale.
Su Parmenide non ci sono dubbi, tanto che di Zenone, il suo discepolo prediletto, preferiva al pensiero il pennone. C'è da dire, per amore di Verità, che Parmenide aveva gusti variegati, per cui non disprezzava per niente il passaggio da una sponda all'altra del fiume. Anzi, probabilmente nel fiume ci sguazzava gioiosamente, alla ricerca del pesce perduto. Dunque m'immagino che fra uomini, donne, pecore, mucche, gatti, cacciaviti e carta vetrata, il nostro non facesse grandi distinzioni. Ma lasciando perdere questi commenti oserei dire piuttosto pecorecci e scontati, parliamo delle idee di Parmenide. Egli fu il grande avverso di Eraclito, tanto che se la notte non dormiva il problema non era la peperonata ma la lettura di alcune pagine dell'oscuro. Infatti egli basò il proprio postulato sull'idea che nulla fosse in divenire, anzi che tutto fosse Uno e immutabile e che "L'essere è, il non essere non è". Qui si entra nel campo della logica astratta, un campo che non amo, probabilmente perchè mi fa venire il mal di testa (che aveva anche Socrate, nel leggere Parmenide) ma bisogna pur spiegare perchè st'omo ci ha fatto du' palle tante. Il pensare, secondo Parmenide, vuol dire essere, da cui il non essere non può essere pensato. Ci avrei da ridire, ma lasciamo perdere... Per lui l'Essere era qualcosa di unico, intero, d'immobile e d'ingenerato. Unico perchè unica realtà esistente, intero perchè assente di vuoto, immobile perchè il movimento avrebbe dovuto includere l'idea dell'occupazione d'uno spazio precedentemente vuoto, d'ingenerato perchè l'essere non poteva essere generato dal non essere. E benvenuti nel clun dell'emicrania. Io avrei detto: unico, intero, mobile e in divenire. Il perchè sono affari miei. Comunque mi chiedo: ma tutto questo arzigogolo serve all'uomo comune? serve a migliorare la qualità della vita durante la quotidianità? Ancora non lo so, per il momento direi di no.

sabato 11 luglio 2009

OGNI COSA



Quale nome dare
ai tuoi occhi puliti
o al mare scontroso
di stasera.
Credo sia amore
quel che è.
Ma m'accorgo
odorando
che la bellezza
è il suo profumo.

venerdì 10 luglio 2009

SOLO UN UOMO di NICCOLO' FABI

UNA GIORNATA PARTICOLARE di ETTORE SCOLA

SARDEGNA, 2007

LA ROSA BIANCA di ATTILIO BERTOLUCCI


Coglierò per te
l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
E' un ritratto di te a trent'anni,
un po' smemorata, come tu sarai allora.

NOTTURNO IN C SHARP MINOR

MEDITAZIONI SULLA GIOVINEZZA


Ai giovani chiedo di non lasciar svanire la freschezza dello spirito infantile, ma di dare a essa sempre molto spazio.

BARCELONA

OSCAR WILDE


Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto.

Risotto al radicchio di Treviso e Gorgonzola



Ingredienti per 4 persone
radicchio di Treviso 500g
brodo vegetale 5l
scalogno 100g
riso 1kg
Gorgonzola 600g
parmigiano 100g
burro 300g
sale qb
olio di arachidi qb


Procedimento
1. Preparare il brodo vegetale.

2. Mondare il radicchio e tagliarlo a cubetti.

3. Tritare lo scalogno in una casseruola, farlo appassire con una noce di burro e un mestolino di brodo.

4. Aggiungere il radicchio e stufare bene.

5. In una padella far tostare il riso.

6. Quando sarà ben caldo metterlo nella casseruola con il radicchio
e aggiungere brodo bollente e salato poco alla volta fino a portare a cottura.

7. Passare nella farina i turioni del radicchio e friggerli in abbondante olio di arachidi.

8. Preparare i piatti con una fettina di 50g di Gorgonzola. A cottura ultimata mantecare il riso con burro e parmigiano e sistemarlo sui piatti. Aggiungere le chips di turioni di

LA PISTA DI SABBIA di ANDREA CAMILLERI


"Raprì l'occhi, si susì, annò alla finestra, spalancò le persiane. E la prima cosa che vitti fu un cavaddro, stinnicchiato di fianco supra la rina, immobile. La vestia era tutta 'nsanguliata, gli avivano spaccato la testa con qualichi spranga di ferro, ma tutto il corpo portava i segni di una vastoniatura longa e feroci..." Il commissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini e il cavallo è sparito, rimane solo il segno del corpo sulla sabbia. Quello stesso giorno una donna "forestiera", Rachele Estermann, denunzia al commissariato di Vigata il furto del suo cavallo mentre nelle scuderie di Saverio Lo Duca, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristocrazia terriera che scommette forte. È in quest'ambiente dorato che Montalbano deve indagare, perché, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse Montalbano sta un po' a disagio, mentre "ignoti" entrano una, due, tre volte nella casa di Marinella: non rubano niente ma mettono tutto sottosopra, sembrano cercare qualcosa; ma cosa?

DORELLA E LA LUNA

C'era una volta un pecorella che di notte se ne stava sempre sveglia a brucare l'erba fresca e a guardare il cielo stellato. Il giorno invece dormiva alla grossa dentro al recinto lasciato vuoto dalle proprie compagne. Ma una notte d'improvviso la luna gli si avvicinò e le disse: "Dorella, mia bella pecorella, io e le mie piccole figlie luminose dobbiamo vegliare sul sonno di tutti gli animali del mondo. Accarezziamo i sogni dei cavalli e quelli del gatto; della pantera e del bambino. E non possiamo lasciarti un sonno senza sogni". Fu allora che una stellina scese sul prato buio della fattoria e camminando sulle sue piccole puntine s'avvicinò alla pecorella. Bastò allora un bacino sulla punta del nasino umido per far si che Dorella si addormentasse dolcemente nel dondolare irripetibile della volta della notte.

DINO BUZZATI

Morfina

La solitudine di Mr. Smith


Quale pingue solitudine
affligge il mio pensiero.
Che silenzio negro magro
amareggia alla memoria.
L'indifferenza è difesa
ma è tesa fino alla resa.
Basterà una piccola mossa
verso la tenerezza minuta
della ghiandaia.
E arriverà la folata muta
che porterà via la mia vita
appena sussurrata.

domenica 5 luglio 2009

BOB GELDOF

Oggi ho letto l'intervista fatta dal quotidiano La Stampa a Berlusconi e a Bob Geldolf, ex-rockstar irlandese, oggi sempre più attivo nella lotta per portare condizioni migliori nel continente africano. Conoscevo il quotidiano di Torino come un giornale di tendenze liberali ma dopo aver letto il resoconto dell'incontro m'è venuto un dubbio. O forse il disagio del nostro primo ministro è stato così grande da non poter far altro che registrare una resa incondizionata. In parole povere Geldof ha accusato Berlusconi di non aver mantenuto le promesse fatte durante l'ultimo G8, dove venne firmato un accordo che riconosceva agli aiuti per i paesi in via di sviluppo una certa percentuale del Pil. In definitiva L'Italia avrebbe pagato solo il 3% di quanto accordato, a differenza degli altri paesi europei che hanno rispettato i valori. La cosa che mi ha sconvolto è che il Berlusca non ha replicato, non ha cercato scusanti (se non vaghe), è stato passivo: insomma le ha buscate e zitto a letto. Ha promesso che salderà il conto a rate impegnandosi fino al 2015. Sembra sia coinvolta la Findomestic; Geldof guardava inorridito il volume dei bollettini postali prestampati che il Berlusca aveva già iniziato a compilare. In occasione delle vicende di Villa Certosa io non ho fatto il moralista, ho condannato la politica gossippara della sinistra, forse una parte di me ha pure sussurrato: "vai Berlusca, trombale tutte", ma questo è un discorso diverso. Il mancato impegno di questo accordo ha provocato vittime, morti che non fruiscono dei canali via cavo. Morti che non esistono. Forse sarà perchè ho visto gli occhi dei bambini africani sporgersi verso di me, forse perchè ne ho sentito l'abbraccio affettuoso e vero.

IL NEURONE SEMBRA IL MIO PAESINO PIENO DI SENSI UNICI

Ora io mi dovrei avventurare nella descrizione della struttura interna del neurone, ma siccome sarebbe già complicato e sopratutto noioso, sto solo a dire che ci sono tutta una serie di organelli che eseguono diligentemente il proprio compito: Il citoplasma, il DNA che compone i cromosomi; i geni che sono l'unità funzionale del cromosoma, il nucleolo, i rimbosomi, gli enzimi, i mitocondri, i reticoli endoplasmatici etc. etc. ec.. Stare a spiegare ogni singolo componente sarebbe in questo momento una rottura ovoidale sia per me che per voi. Elenchiamo molto semplicemente alcune funzioni importanti nella vita quotidiana di un neurone: c'è la sintesi della proteine (mentre io invece perdo tempo a leggere Vanity Fair sul cesso), la trasformazione in energia delle sostanze nutritive trasmesse (che potrei metaforicamente accostare all'attività che svolgo leggendo Vanity Fair), il trasporto di sostanze attraverso l'assone (che avviene quando giro pagina e che ha una durata prevista indicata in fondo all'articolo). Si può bensì concludere quale importanza abbia Vanity Fair nello sviluppo di idee consone. Infatti durante l'età prenatale se ne consiglia la lettura alle future mamme (sopratutto l'oroscopo). Sul serio: responsabile della trasformazione delle sostanze nutritive in energia è il mitocondrio. La molecola rilasciata dal mitocondrio è l'adenosin trifosfato (ATP, che io conoscevo come Association Tennis Player). Ora un pettegolezzo: le sostanze nutritive trasportate lungo l'assone (che ricordo è il tubo che sta tra il nucleo della cellula e i loro "piselli", le terminazioni nervose) possono andare in direzione opposte: dal corpo cellulare verso i bottoni terminali o inversamente. Le proteine responsabili di quest'azione sono rispettivamente la chinesina e la dineina. Ora, sembra che le due molecole siano propense alla chiacchiera e che se per caso si incrociano nei loro viaggi si mettono a sparlare: la dineina guarda un po' dall'alto in basso la chinesina, forse perchè è un po' razzista, ma le confida sempre delle difficoltà sessuali dei ribosomi. La chinesina non si esprime tanto bene ma è noto che abbia in antipatia i geni, per invidia. Vi prego di tenere conto che quest'ultima parte è realmente una grandissima stronzata, mi raccomando non andate a giro a fare i sapientoni e a pontificare, è la volta buona che a cena vi trovate di fronte, fra i conoscenti, uno studioso di fisiologia del comportamento. Un accenno a parte per l'acido desossiribonucleico, che sarebbe il DNA, perchè non me lo ricordo mai.