domenica 26 luglio 2009

LE RISATE DI DEMOCRITO

Ogni qualvolta leggo la biografia di un filosofo presocratico vedo che ci sono molte incertezze sui dati anagrafici. Non si sa mai bene quando questi personaggi siano nati ne' quando siano morti, a maggior ragione è ancora più difficile avere informazioni precise sull'andamento delle loro vite. Per questo adesso quando vado in comune, al vituperato ufficio anagrafe, guardo gli impiegati con ammirazione e gentilizza. Poi gli chiedo sempre i certificati di nascita di mia moglie, quello mio, quello di mia figlia; il certificato di morte del babbo e quello di mio fratello e di mia sorella. E loro con grande pazienza, senza sapere lo stupore che provoca in me la produzione di questa documentazione, fanno tutto velocemente e bene. Però non vogliono mai darmi il certificato di morte di mia sorella. Pensavo che il motivo fosse che lei abitava in un altro comune, finchè Giulietta, la più piccola delle commesse, m'ha confidato un segreto incoffessabile: è ancora viva. E' stato un trauma. Poi ho scoperto pure che è sposata (sempre tramite Giulietta), ha un marito idraulico ed una figlia dolce, carina e bravissima (mmmm... sospetto). Giulietta è brava, lei mi aggiorna quotidianamente sull'andamento anagrafico della popolazione: chi nasce, chi muore e sopratutto, volendo fare il suo lavoro con grande puntiglio, anche chi non sta tanto bene. Per aggiornare gli archivi relativi agli atti di matrimonio, mi passa pure tutte le pubblicazioni affisse e tutte le chiacchiere relative a corna, vere e presunte, affidamento di figli, tentativi di strozzamento dei mariti, uxoricidi etc.. etc... Per fortuna che ho un lavoro part-time, altrimenti non potrei gestire con precisione il data base di tutti questi movimenti. E ho dovuto anche investire su software avanzati. Comunque, tornando al nostro amico Democrito, lui aveva cercato di mediare le posizioni di Parmenide e Era Clito. In parole povere s'era inventato gli atomi (e pensa che culo, ci aveva quasi dato), definendoli come l'unità di misura dell'Essere; una unità indivisibile (infatti atomo vuol dire indivisibile)che però si trasforma materialmente in ogni cosa che noi osserviamo. Ad esempio, gli atomi del muco del mio naso potrebbero nel breve periodo trasformarsi in atomo che compone l'utero di una balena femmina (ma ce l'avra l'utero la balena?). Comunque la realtà scorre attraverso questi processi di trasformazione ed è indivisibile, tutto è materiale, anche la nostra anima è composto d'atomi, come tutte le cose segue certe regole. La scienza moderna ha poi dimostrato che gli atomi sono suddivisibili ulteriormente, in protoni (che vanno in palestra tutti i giorni), in elettroni (tre volte a settimana) e in neutroni (quando gli fa voglia). Ma la cosa interessante è che Democrito, seguendo questa logica, pensò bene di comportarsi di conseguenza, e come il più grande dei materialisti si dette ai bagordi. Prendeva per il culo i colleghi (in particolar modo Anassagora, che però gliela fece scontare); viaggiò per tutta la vita sperperando l'eredità paterna, trombò, probabilmente fece anche esperienza opposte (cioè fu trombato), studiò e rise. Rideva come una grotta con l'eco, in modo grossolano e altisonante; una risata che sembrava un rutto da birra. Insomma fu un pacioccone. Si vestiva molto bene e questo avrebbe fatto piacere a mia moglie. Si fece cecare perchè, da vecchio, non voleva più vedere le belle donne. Insomma a me questo Democrito, anche se grezzo e godereccio, mi pareva uno di buonsenso. Ma come sempre ripeto: sono considerazioni spicciole e da bar sport.

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