domenica 12 luglio 2009

PARMENIDE

Mi chiedevo quando potesse arrivare questo momento, quanti anni fossero dovuti passare prima di declamare l'entrata in scena sul palco della grande filosofia del primo grande pensatore omosessuale.
Su Parmenide non ci sono dubbi, tanto che di Zenone, il suo discepolo prediletto, preferiva al pensiero il pennone. C'è da dire, per amore di Verità, che Parmenide aveva gusti variegati, per cui non disprezzava per niente il passaggio da una sponda all'altra del fiume. Anzi, probabilmente nel fiume ci sguazzava gioiosamente, alla ricerca del pesce perduto. Dunque m'immagino che fra uomini, donne, pecore, mucche, gatti, cacciaviti e carta vetrata, il nostro non facesse grandi distinzioni. Ma lasciando perdere questi commenti oserei dire piuttosto pecorecci e scontati, parliamo delle idee di Parmenide. Egli fu il grande avverso di Eraclito, tanto che se la notte non dormiva il problema non era la peperonata ma la lettura di alcune pagine dell'oscuro. Infatti egli basò il proprio postulato sull'idea che nulla fosse in divenire, anzi che tutto fosse Uno e immutabile e che "L'essere è, il non essere non è". Qui si entra nel campo della logica astratta, un campo che non amo, probabilmente perchè mi fa venire il mal di testa (che aveva anche Socrate, nel leggere Parmenide) ma bisogna pur spiegare perchè st'omo ci ha fatto du' palle tante. Il pensare, secondo Parmenide, vuol dire essere, da cui il non essere non può essere pensato. Ci avrei da ridire, ma lasciamo perdere... Per lui l'Essere era qualcosa di unico, intero, d'immobile e d'ingenerato. Unico perchè unica realtà esistente, intero perchè assente di vuoto, immobile perchè il movimento avrebbe dovuto includere l'idea dell'occupazione d'uno spazio precedentemente vuoto, d'ingenerato perchè l'essere non poteva essere generato dal non essere. E benvenuti nel clun dell'emicrania. Io avrei detto: unico, intero, mobile e in divenire. Il perchè sono affari miei. Comunque mi chiedo: ma tutto questo arzigogolo serve all'uomo comune? serve a migliorare la qualità della vita durante la quotidianità? Ancora non lo so, per il momento direi di no.

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